Bloccati dalla tormenta in Val Venosta: "Non possiamo ancora andare via"

Fermi a 1.900 metri di altezza i nove sportivi di Castelmella che a causa del rischio valanghe non hanno potuto lasciare il loro albergo

Bloccati ma non domi

Bloccati ma non domi

Castelmella (Brescia), 23 gennaio 2018 - Ieri  erano ancora bloccati a 1.900 metri di altezza i nove sportivi di Castelmella che a causa del rischio valanghe non hanno potuto lasciare il loro albergo A Curon Venosta, situato in una bellissima località del Tirolo a cui si accede da una strada stretta, che corre tra ripidi versanti. "Rispetto a domenica qui poco è cambiato: continua a nevicare con grande intensità. Noi, comunque, stiamo tutti bene – spiega Marco Brognoli, presidente dello Sci Club Castelmella– l’albergo è confortevole e i proprietari e il personale sono gentilissimi. Al momento non ci è stato comunicato quando potremo lasciare l’albergo Alpenfriede, che attualmente è l’unico luogo sicuro della zona".

Marco Brognoli e gli altri appartenenti allo sci club facevano parte di una compagnia più ampia, che però alloggiava in un albergo situato in una zona diversa e non ritenuta a rischio. Domenica sera sono riusciti a rientrare, dopo che l’azienda Pini viaggi ha inviato sul posto un bus sostitutivo. Quello con cui sono arrivati, difatti, è rimasto posteggiato all’esterno dell’hotel dove si trovano i nove bresciani, compresi due ragazzi di 14 anni e l’autista. "Anche oggi abbiamo occupato la giornata a spalare la neve in cortile, verificando il corretto montaggio delle catene del pullman – continua Brognoli – per il resto abbiamo goduto dell’ospitalità dei proprietari e del personale. L’unica cosa a cui fare attenzione è non consumare troppa energia elettrica per evitare disservizi, dato che in questo momento stiamo usando un generatore. Ci hanno assicurato che non ci saranno problemi".

Lasciare l'hotel è impossibile. "La neve è alta almeno due metri – conclude Brognoli – abbiamo provato a fare qualche passo fuori dall’albergo con le ciaspole ma siamo affondati fino al petto. Attualmente nessuno riesce ad arrivare fino a qui. In giornata abbiamo sentito alcune esplosioni, segno che i tecnici sono al lavoro per poterci raggiungere. La Protezione Civile non ci ha dato particolari comunicazioni e quindi non sappiamo ancora se oggi saremo liberi di partire. Qualche dubbio c’è, dato che il manto bianco copre tutto, strada compresa. Gli altoatesini, comunque, sono abituati ad affrontare emergenze di questo genere. Quindi noi non siamo per nulla preoccupati".