Nuovo carcere, Del Bono: progetto nel dimenticatoio

Il sindaco: "Nessuna novità", per Canton Mombello. Eppure, il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri il 21 ottobre durante una visita ufficiale a Brescia aveva promesso di trovare una soluzione di Paolo Cittadini

RECLUSI Attualmente presenti in 320: il 60% di questi sono stranieri. Del totale, 110 sconatano pene definitive (Fotolive)Carcere di canton mombello guardia carceraria  ph fotolive-filippo venezia

RECLUSI Attualmente presenti in 320: il 60% di questi sono stranieri. Del totale, 110 sconatano pene definitive (Fotolive)Carcere di canton mombello guardia carceraria ph fotolive-filippo venezia

Brescia, 28 maggio 2015 -  Finita l’emergenza sovraffollamento, le vicende della casa circondariale cittadina di Canton Mombello sono scivolate in fondo o, peggio ancora, scomparse dall’agenda della politica nazionale. «Entro 15 giorni troveremo una soluzione per il carcere», aveva garantito l’allora ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri il 21 ottobre durante una visita ufficiale a Brescia. Nulla è successo da allora. Cancellieri non solo non è più ministro, ma anche l’intero Governo è cambiato. E il nuovo Guardasigilli, Andrea Orlando, non ha Canton Mombello in cima ai suoi pensieri. La struttura non è adatta alle esigenze di un moderno istituto di pena e le carenza strutturali sono evidenti. «Venuto meno lo sponsor che poteva rappresentare l’ex prefetto di Brescia, Cancellieri, il progetto di nuovo carcere per la città è finito nel dimenticatoio – ammette il sindaco Emilio Del Bono – Risorse sui penitenziari del resto il Governo non è intenzionato per ora a metterle. Le ultime sono quelle servite per intervenire sull’istituto di Cremona che, ampliato, ha dato un po’ di respiro a Canton Mombello».

Oggi i detenuti della casa circondariale di via Spalti san Marco sono 320 (il 60% è rappresentato da stranieri), di questi 110 sono i definitivi. Nulla in confronto a quanto accadeva all’inizio dello scorso anno quando nelle celle dell’istituto che lo scorso 26 dicembre ha festeggiato i 100 anni di vita erano stipate circa 600 persone. Partì anche una class action per le inadeguate condizioni di detenzione in cui versavano gli ospiti proposta dall’allora garante dei detenuti Emilio Quaranta che aveva messo insieme circa 400 ricorsi di detenuti bresciani e mandata alla Corte Europea Tutto va bene quindi, fino alla prossima emergenza. «La struttura non è più adeguata – ricorda Del Bono – Ma per ora non ci sono novità all’orizzonte». Mancano le risorse da Roma, e la Loggia continua a ripetere che sulla partita non ha voce in capitolo. «Confermiamo la nostra posizione – sottolinea Del Bono – L’eventuale nuova struttura deve sorgere vicino a quella di Verziano. L’area è la stressa individuata nel Pgt precedente, abbiamo solo cancellato la compensazione «preventiva» che prevedeva il documento della Giunta Paroli. Altre soluzioni non sono praticabili anche perché cassate già a suo tempo dai tecnici del Ministero. Di più non possiamo fare».

di Paolo Cittadini