Regionali, al via la campagna di Gori: "Diamo una rotta a una Lombardia senza guida"

Il sindaco di Milano Beppe Sala: è di gran lunga il miglior candidato possibile

Giorgio Gori presenta la sua candidatura (Ansa)

Giorgio Gori presenta la sua candidatura (Ansa)

Milano, 18 novembre 2017 -  A Milano è il giorno del lancio della campagna elettorale di Giorgio Gori per le Regionali in Lombardia. Lo slogan che campeggia all'Auditorium Mahler è "Andiamo a cominciare". Alla convention, che è stata aperta dal sindaco di Milano Giuseppe Sala, è arrivato a sorpresa anche Piero Fassino, a Milano per la presentazione di un libro e per l'incontro, avvenuto stamane, con Pisapia e Martina nell'ambito dell'incarico di avvio del confronto preparatorio per la coalizione di centrosinistra. Presente anche il leader di Campo progressista, Giuliano Pisapia. In prima fila insieme all'ex sindaco di Milano il vicesegretario del Pd, Maurizio Martina, il deputato Gianfranco Librandi e il primo presidente della Regione Lombardia, Piero Bassetti.

GORI: DARE ROTTA ALLA REGIONE - "Bisogna dare una rotta a una regione che va ma non ha una guida e manca di una visione ha sottolineato il sindaco di Bergamo intervenendo alla convention di Milano - anche se in verità siamo partiti da qualche mese: se avessimo aspettato, non so se sarebbe stata una buona cosa. Ho girato la Lombardia - ha proseguito Gori - per ascoltare e capire e ho capito tre cose. La prima è che bisogna dare una rotta a una regione che va, ma non ha una guida e manca di una visione. La seconda è che esistono idee, energie e competenze per fare le cose. La terza cosa è che molti vedono la regione come una istituzione lontana, astratta e opaca, ma ha invece molto poteri e incide nella vita dei cittadini". Secondo il candidato del centrosinistra, la Lombardia guidata da Roberto Maroni "assiste ai cambiamenti dei territori senza esprimere una capacità di guida".

Sulla questione immigrazione "la regione ha dato il peggio di sè - ha aggiunto Gori - non è una partita che voglio giocare in difesa ma all'attacco, perché ci intestiamo la battaglia per legalità, sicurezza e dignità, non chi specula sulla paura. Vogliamo governare i fenomeni, trovare soluzioni gli altri fanno solo propaganda". "Non sono entusiasta di accoglienza fatta in Italia, sistema non trova modo per distribuire in modo equilibrato richiedenti asilo sui ferirti, comuni sono sovraccarichi e altri, la maggioranza, non ha neanche un richiedente asilo e non è giusto" ha detto Gori.  Accogliere, ha spiegato, "non è parcheggiare i ragazzi nelle nostre città, oziare è un disastro per loro, accudirli senza fare niente, devastante per percezione dei concittadini del fenomeno dell'immigrazione, quanto pesa nei cittadini vederli, moltissimo e porti a stravolgere, l'idea è opinione aperte che le persone magari manifesterebbero".

Gori suggerisce di fare formazione, "si deve cominciare a insegnare italiano ed educazione civica, spiegare cosa sono i diritti delle donne, ma soprattutto formazione al lavoro, impegnarsi per farlo lavorare". Quindi 20 ore devono essere destinare alla scuola e venti ai laboratori per imparare il lavoro degli artigiani.  Lavoro e sicurezza "sono tutt'uno non bisogna nascondere la polvere sotto tappeto ne lasciare ragazzi in condizione di illegalità nelle città, ma costruire condizioni di integrazione", in provincia mancano saldatori e ricamatrici e non si trovano, lavorare nelle vigne, si può fare ha detto Gori. "Lo Sprar deve diventare la regola poi copiare dalla Germania, dove chi non vuole lavorare rimpatri volontari assistiti" ha concluso.  

SALA: MIGLIOR CANDIDATO POSSIBILE - Secondo il sindaco di Milano Giuseppe Sala Gori è "di gran lunga il miglior candidato che ci possa essere" per guidare la regione. "Quindi siamo con lui", si prende sicuramente "un rischio personale" con questa scelta ha detto Beppe Sala dal palco della convention di Milano. "Il civismo - ha detto Sala - è un elemento fondamentale, le liste civiche non solo vanno ricordate quando si va a votare ma lo spazio al civismo lombardo è fondamentale". Il consiglio partendo dalla sua esperienza del sindaco è "che vada in giro, si faccia vedere, non guardiamo i sondaggi e gli scommettitori, io li guardò per Ema - ha scherzato Sala - non pensiamo ad altro stiamogli vicino con i contenuti e il calore umano".