Bergamo, blitz Polizia locale in stazione: multati tutti i motorini

Circa 150 mezzi parcheggiati sia nellaa zona del cantiere Metropark, sia vicino alla ciclostazione

Vigili

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Bergamo, 8 ottobre 2015 -  Un blitz in piena regola, che fa già discutere. Questa mattina, a partire dalle 9, due agenti della polizia locale di Bergamo hanno multato tutti i motorini, circa 150 mezzi, parcheggiati fuori dalla stazione ferroviaria, sia nella zona del cantiere Metropark, dove dovrebbe sorgere un parcheggio (nei pressi dell'area riservata ai taxi), sia vicino alla ciclostazione. Una vera e propria strage: dopo il passaggio dei vigili non c'era nemmeno una moto senza il foglietto giallo della multa, una sanzione di 28 euro per "parcheggio allo sbocco del passo carrabile".

Chi frequenta la stazione da anni, però, giura di non aver mai visto una cosa del genere. "Dove possiamo parcheggiarle le moto per prendere il treno? - protestano in molti -. Questa è una vigliaccata". A questo punto, se il parcheggio nell'area della stazione è vietato, l'amministrazione comunale dovrebbe spiegare ai cittadini dove possono lasciare la moto prima di prendere il treno". Diverso il parere dei taxisti della zona, che hanno espresso il loro plauso al blitz della polizia locale. "Era ora, non è vero che non danno fastidio. Le regole valgono per tutti". I più arrabbiati di tutti sono alcuni lavoratori del servizio manutenzione "Cofely" della stazione, che si sono visti multare le proprie auto private in sosta vietata per motivi professionali. Ma la protesta è ben presto sfociata sui social netwotk. Immediato il commento su Facebook dei rappresentanti del Comitato Pendolari di Bergamo:"Fermo restando che quell'area non può essere un'area di sosta, il tema della ripresa universitaria si ripropone con la solita mancanza di posti per le biciclette e le moto che fanno lunghe soste. Ma vale pure per le auto. La gente parcheggia lì anche perchè altrove (per esempio sotto la tettoia) rubato di tutto e di più, oltre a essere diventato un dormitorio di alcuni gruppi di persone".

di Michele Andreucci