Genitori morosi, bimbi a digiuno. Per Treviglio la misura è colma

Il 25% delle famiglie non ha saldato i conti della mensa scolastica

Mensa a scuola (Foto Castellani)

Mensa a scuola (Foto Castellani)

Treviglio, 22 luglio 2016 - La passata amministrazione aveva già cercato di porre un freno al fenomeno delle insolvenze attraverso un emendamento ad hoc al regolamento, a cui ha fatto seguito un rientro del debito per circa una decina di migliaia di euro. Adesso, però, la giunta guidata da Juri Imeri (Lega Nord) ha deciso di affondare definitivamente il colpo e di usare il pugno di ferro contro le famiglie che non pagano la mensa scolastica. Un avviso pubblicato di recente sul sito web del Comune di Treviglio, nella sezione dedicata ai servizi scolastici offerti dal municipio, parla chiaro.

I morosi che non regolarizzano la propria posizione entro la fine del mese di agosto non potranno accedere ai servizi di mensa e trasporto dal prossimo settembre. Il tutto al termine di un percorso di analisi ben preciso da parte della giunta, che ha affrontato questo argomento come una sorta di priorità non appena insediatasi. Il 30 giugno si è chiuso il termine per l’iscrizione a scuola, nei giorni scorsi il primo cittadino ha incontrato la Gemeaz, la società che ha in appalto la mensa, e ha fatto il punto della situazione: dal confronto è emerso che le insolvenze riguardano circa 320 dei circa 1.300 nuclei familiari che hanno richiesto l’iscrizione al servizio fornitura dei pasti. Troppi per il sindaco. «Verrà trasmessa a queste famiglie, la maggior parte delle quali sono extracomunitarie - precisa Imeri -, una nota da parte del Comune in cui viene riportato che, come da regolamento, che la richiesta di iscrizione al servizio di refezione scolastica non sarà accoglibile. Contestualmente Gemeaz invierà la situazione debitoria del nucleo familiare invitando a saldare il debito entro il 26 agosto, in modo da poter fornire, entro la prima settimana di settembre, un elenco di chi non potrà usufruire del servizio mensa». Per i trasgressori si profila un’azione di recupero crediti. Imeri non vuole rivelare l’importo degli insoluti.

I dati diffusi ad ottobre parlavano di un pregresso dal 2011 al 2014 di 439mila euro per cifre che andavano da 10 euro a 2.500. «Saremo rigidissimi- promette il primo cittadino -. Non è solo una questione di equlibrio nei conti, ma anche di equità sociale tra chi fa fatica ma paga e chi fa il furbo. Se poi qualcuno pensa di far finta di niente perchè tanto poi ai bambini verrà dato da mangiare lo stesso, ebbene si sbaglia». «Questo criterio - conclude Imeri - non riguarda solo la mensa, ma vale anche per il servizio dello scuolabus e per la palestra, così come per gli impianti sportivi e per le società sportive che, se non salderanno il debito, non potranno utilizare le strutture per allenarsi».