Eutanasia, morte sospetta al "Bolognini". Omicidio volontario: indagata dottoressa

Il pm Carmen Pugliese ha aperto un fascicolo per omicidio volontario per far luce sulla morte di Roberto Antonetti, 31 anni, di Terracina, commerciante, deceduto all’ospedale Bolognini di Seriate di ROCCO SARUBBI

L'ospedale di Seriate (De Pascale)

L'ospedale di Seriate (De Pascale)

Seriate, 31 maggio 2016 - Viene chiamata morte dolce. Stiamo parlando di eutanasia: in Italia è illegale. Per questo motivo il pm Carmen Pugliese ha aperto un fascicolo per omicidio volontario per far luce sulla morte di Roberto Antonetti, 31 anni, di Terracina, commerciante, deceduto all’ospedale Bolognini di Seriate. Al momento risulta indagata una dottoressa. Nel frattempo la Procura ha fatto requisire le cartelle cliniche del morto per essere “studiate” da un perito di fiducia. Non è eslcuso che si possa chiedere l’esumazione. Tutta la vicenda nasce dalla denuncia fatta il 23 marzo ai carabinieri della Tenenza di Seriate dai famigliari dopo che hanno assistito in diretta alla morte del 31enne, malato di tumore terminale (per adenocarcinoma nello stomaco al 4° stadio). Roberto in un primo momento (il 13 marzo) era stato ricoverato all’ospedale di Alzano Lombardo, nel reparto di oncologia, ma da qui un paio di giorni dopo i sanitari decidevano di trasferirlo al Bolognini di Seriate che dispone della Rianimazione.

Il giorno successivo i famigliari del 31enne sono stati convocati dal personale medico "per comunicarci che a mio marito versava in condizioni molto gravi e nell’occasione ci avevano anche detto - racconta Valentina Manticello, 33 anni, moglie di Roberto - che gli sarebbe stata garantita una terapia compassionevole, nel senso che senza sofferenza sarebbe stato accompagnato dolcemente alla morte. Tale decisione dei sanitari era dovuta al fatto che mio marito non respirava senza macchinario della respirazione forzata. Da quel momento mio marito veniva sottoposto a sedazioni. Il giorno 15 marzo sono stata avvicinata da una dottoressa in camice verde che mi disse che avrebbe sottoposto mio marito a una dose massiccia di morfina e aggiunse che lui pian piano non avrebbe più risposto e sarebbe passato alla morte senza soffrire. Sono stati momenti strazianti. La dottoressa invitò me e altri famigliari stretti a salutarlo per l’ultima volta e ha iniettato la morfina. Poi ha spento il macchinario per la respirazione forzata, e appena spento - prosegue il racconto la moglie del 31enne - Roberto ha spalancato gli occhi e si è alzato con il busto sul letto facendo segno con la mano che non respirava. Lo abbiamo detto alla dottoressa che ci ha risposto che stava morendo. A quel punto mio marito è sobbalzato nel letto ed è spirato».

Negli occhi della moglie sono stati attimi indelebili, tant’è che decide di allertare i carabinieri e sporge denuncia che arriva in procura. I familiari di Roberto Antonetti si rivolgono all’avvocato Amleto Coronella, di Latina che li affianca in questa fase. Dal Bolognini, intanto, la direzione sanitaria non ha voluto commentare la vicenda, anche perchè al momento non è arrivato nessuna richiesta e nessun avviso da parte della procura. Ma allo stesso tempo si dichiarano tranquilli per aver agito rispettando le regole.