Scontri in città dopo Atalanta-Inter: ultrà ripreso mentre sniffa cocaina

L’inchiesta sui fatti del 16 gennaio 2016 arricchita dai video della Digos per le indagini sullo spaccio negli ambienti della curva

Un momento degli scontri dopo Atalanta-Inter del 16 gennaio 2016

Un momento degli scontri dopo Atalanta-Inter del 16 gennaio 2016

Bergamo, 15 marzo - Nessuna sentenza, ma un piccolo colpo di scena che potrebbe modificare le carte in tavola al processo in cui sono imputati nove ultrà, accusati di violenza, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e lesioni, per gli scontri in centro città dopo Atalanta-Inter del 16 gennaio 2016.  Il pm, che già nell’udienza del 21 giugno scorso aveva chiesto condanne per tutti (per un totale di 20 anni), ieri, davanti al giudice delle udienze preliminari, ha portato una nuova documentazione. Si tratta di un filmato della Digos fatto a corredo dell’inchiesta "Mai una gioia" proprio prima della gara Atalanta-Inter, presa in esame. Nelle immagini si vedono tre degli imputati del processo per i disordini di quella gara.

Nello specifico, uno mentre assume cocaina nel bagno del distributore Erg di viale Giulio Cesare, altri due mentre si cambiano e si vestono. Immagini riprese intorno alle 12.30-13. I disordini in centro città sarebbero scoppiati nel tardo pomeriggio. Il gup ha accolto la richiesta con un decreto di acquisizione a integrazione documentale e il nuovo materiale sarà analizzato nella nuova udienza in programma l’11 aprile per dare la parola alle difese che in quella occasione dovranno portare delle controprove per smontare la tesi accusatoria. 

Quasi tutti gli imputati per gli scontri, tra i quali anche un cittadino tedesco, hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato. Uno ha invece chiesto di patteggiare e un altro affronterà il processo. Tutti hanno sempre negato di aver preso parte ai disordini con la polizia: alcuni di loro hanno sostenuto di essere stati alla Fara per guardare da lì la partita, altri hanno detto di essersi trovati in mezzo alla gente che correva e di essere scappati a loro volta. 

Nel frattempo è uscito dal carcere uno degli arrestati coinvolto nell’inchiesta “Mai una gioia”, sull’attività di consumo e spaccio di sdroga negli ambienti della movida e del tifo bergamasco. Il giudice delle indagini preliminari, Ilaria Sanesi, ha infatti scarcerato Valfrido Pagano, 48 anni. Ora l’indagato ha l’obbligo di firma quotidiano in questura. Pagano è l’unico degli undici finiti in carcere a cui è stata modificata la misura cautelare: aveva ammesso e anche ha un lavoro fisso. Era stato arrestato nel 2015 per cessione di due dosi nello stesso contesto. Gli altri dieci finiti nei guai nell’inchiesta “Mai una gioia” rimangono in carcere: potranno percorrere la strada del tribunale del Riesame.