Incidente di caccia, spara per sbaglio al figlio: indagato per lesioni aggravate colpose

Secondo quanto ricostruito, il ragazzo si trovava dietro una siepe nell'area di tiro del padre il quale, sentito un movimento dietro il cespuglio, ha fatto fuoco

Battuta di caccia (Foto di repertorio StudioSally)

Battuta di caccia (Foto di repertorio StudioSally)

Villa d'Adda (Bergamo), 27 maggio 2017 -E' indagato per lesioni aggravate colpose il 58enne cheieri all'alba, intorno alle 5.30, durante una battuta di caccia nella località Tassodine, a Villa d'Adda, ha sparato accidentalmente un colpo con il suo fucile calibro 22, regolarmente detenuto, contro il figlio di 34 anni, che, colpito alla testa, ora lotta tra la vita e la morte all'ospedale di Lecco. La versione fornita dall'uomo ai carabinieri di Zogno e al pm Fabio Pelosi, subito dopo l'accaduto, è stata coerente, non si è mai contraddetto.

Il dramma è legato a un errore. Il figlio, in compagnia del fratello, presente anch'esso alla battuta per liberare dai tassi il vigneto di un parente, era dietro a una siepe, pensando di poter cacciare meglio in quel punto, senza preoccuparsi di essere nell'area di tiro del padre. E' così che è maturata la tragedia. A un certo punto, infatti, il padre coglie un movimento dietro il cespuglio, a circa 30 metri di distanza, e spara. Improvvisamente sente urlare. E' la voce dell'altro figlio che lo chiama disperato perché a terra, in un lago di sangue, c'è il fratello esanime. Poi l'arrivo dei carabinieri e dei soccorritori del 118, che con l'eliambulanza trasportano il ferito all'ospedale di Lecco.