Tunisi chiama il Museo di Angera: ospite d’onore al Giardino dei Giusti

Prestigioso riconoscimento grazie a un evento dedicato all’archeologo di Palmira

 Un’immagine della serata dedicata all’archeologo ucciso dall'Isis

Un’immagine della serata dedicata all’archeologo ucciso dall'Isis

Angera (Varese), 10 luglio 2016 - Un "gemellaggio"  tra Angera e Tunisi, nel nome dell’archeologo siriano Khaled al-Asaad, ucciso da miliziani dell’Isis il 18 agosto 2015 mentre lottava per salvare il sito di Palmira dalla demolizione. Grazie a un’iniziativa organizzata lo scorso 8 novembre in memoria di uno dei martiri del terrorismo, il Museo archeologico di Angera sarà infatti uno degli ospiti d’onore all’apertura del Giardino dei Giusti di Tunisi, con alberi che verranno piantati per «arabi e musulmani del passato e del nostro tempo che, a rischio della vita, hanno lottato contro la persecuzione, il terrorismo e per la difesa dei diritti umani».

Tra i Giusti commemorati c’è anche l’archeologo di Palmira, figura simbolo della lotta per salvare uno dei patrimoni dell’umanità, oltre a personalità come Faraaz Hussein, studente bengalese di economia morto nell’attentato a Dacca costato la vita anche a nove italiani, e la guida turistica tunisina Mohamed Naceur ben Abdesslem che salvò alcuni turisti nel corso dell’assalto al Museo del Bardo.

Il conservatore del Museo di Angera, Cristina Miedico, venerdì 15 luglio parteciperà quindi all’inaugurazione del Giardino dei Giusti - il primo in un Paese arabo - all’interno dell’ambasciata italiana di Tunisi. Un’iniziativa promossa dall’associazione Gariwo-La foresta dei Giusti e dal ministero degli Esteri. Parteciperanno, tra gli altri, il presidente di Gariwo Gabriele Nissim, il Premio Nobel per la Pace 2015 Abdessatar Ben Moussa e l’ambasciatore italiano a Tunisi Raimondo De Cardona.

Gli organizzatori hanno deciso quindi di invitare il conservatore del museo della cittadina affacciata sul lago Maggiore proprio per l’iniziativa «Angera chiama Palmira» dedicata all’archeologo siriano di fama mondiale, con numerose persone presenti in una sala gremita per lanciare un messaggio contro il terrorismo che oltre a uccidere persone ha provocato danni incalcolabili ad alcuni tesori dell’umanità. «L’evento, al quale avevamo invitato anche Emergency, aveva raccolto una partecipazione superiore a ogni aspettativa», spiega Cristina Miedico. «In quell’occasione era stata anche lanciata una raccolta fondi - prosegue - e ora sono onorata di partecipare a questa importante iniziativa in Tunisia».

Il primo Giardino dei Giusti fu creato a Gerusalemme nel 1960, per ricordare le persone che hanno salvato la vita a ebrei durante la Shoah. Quello che verrà aperto a Tunisi è il primo Giardino in un Paese arabo, con cinque alberi piantati per cinque Giusti in una città culla della Primavera araba, colpita duramente dal terrorismo di matrice islamica, che ora è legata ad Angera grazie alla memoria dell’archeologo di Palmira.