"Così porto il mio Caravaggio in giro per l'Italia"

Andrea Ravo Mattoni, artista 35enne varesino, riproduce sui muri della Penisola alcuni capolavori del celebre pittore lombardo e di altri maestri del '500 con la sua bomboletta spray

 Il murales che raffigura il 'Riposo durante la fuga in Egitto' a Malpensa

Il murales che raffigura il 'Riposo durante la fuga in Egitto' a Malpensa

Luvinate (Varese), 22 agosto 2016 - Un ponte tra i maestri del ‘500 e il mondo contemporaneo che ha le fattezze di una bomboletta spray. Andrea Ravo Mattoni, artista 35enne varesino, a Luvinate si sentiva soffocare. Così ha deciso di fare un po’ di 'proselitismo pittorico' in nome di Caravaggio (1571-1610) e di altri artisti del XVI secolo percorrendo lo Stivale a suon di murales che ne riproducono alcuni capolavori. Dopo aver dato un saggio della sua bravura a Varese, regalando al pilastro della rotonda di viale Belforte la 'Cattura di Cristo' di Michelangelo Merisi, ha infatti deciso di far conoscere il grande pittore lombardo (e non solo) anche oltre i confini regionali.

Mattoni, una bella soddisfazione...

"Assolutamente sì. Dopo aver realizzato la 'Cattura di Cristo' di Caravaggio ho ricevuto tanti complimenti. E ne sono fiero, perché il mio progetto è legato al recupero del classicismo con strumenti contemporanei come la bomboletta spray. Ecco perché ho deciso di percorrere tutta la Penisola".

Racconti...

"Recentemente sono stato a San Salvatore di Fitalia, in Sicilia, su invito dei politici locali dopo un intenso scambio 'epistolare' via email. Avevano visto il mio precedente lavoro, così mi hanno chiamato e abbiamo deciso insieme quale opera realizzare optando per la 'Cena in Emmaus' di Caravaggio (la versione conservata alla National Gallery di Londra, ndr). Un’esperienza meravigliosa: quel dipinto è nato e 'cresciuto' a contatto con la gente. In tanti non conoscevano questo artista, ora sanno chi è".

Anche lei in Sicilia, come Caravaggio. Che fu molto legato a questa terra...

"Vero. Anche se il suo non fu un viaggio di piacere. Dopo aver ucciso a Roma il giovane Ranuccio Tommasoni da Terni, nel 1606, fu costretto a fuggire e si rifugiò prima a Malta e poi in Sicilia".

Lei ha realizzato un altro capolavoro di Caravaggio anche su un muro di Malpensa. Com’è nata l’idea?

"L’idea è nata grazie a un sodalizio artistico con ParkinGo, azienda leader dei parcheggi aeroportuali, che mi ha offerto uno spazio. Così lo scorso giugno ho riprodotto il celebre 'Riposo durante la fuga in Egitto'. Un’iniziativa lodevole, che reinventa anche il concetto di mecenatismo: i mecenati di un tempo offrivano sostegno agli artisti, ma il tutto era a uso privato. La mia opera è stata pensata affinché la gente possa vederla liberamente e a costo zero".

Non è stato anche in Sardegna?

"Sì, anche se lì ho riproposto 'Il ritrovamento della Vera Croce' del Maestro di Ozieri, un artista sardo di inizio ‘500. L’opera è conservata a Benetutti".

Questa sua arte in movimento è un po’ un “vizio di famiglia“, visti i suoi antenati...

"È vero. Mio nonno, (Giovanni Italo Mattoni, ndr), per esempio, ha realizzato molti dipinti che raffigurano la condizione dei prigionieri italiani nei campi di concentramento inglesi in Kenia durante la Seconda Guerra Mondiale. Una testimonianza preziosa".