
Attimi di paura ieri mattina al Tribunale di Busto Un uomo è stato fermato con un arsenale nella borsa
Era convocato come teste in un processo in Tribunale a Busto Arsizio, ma l’uomo, originario del Salvador, si è presentato ai controlli del metal detector all’ingresso del Palagiustizia bustese in via Volturno, con una borsa piena di “arnesi”: sei taglierini, due coltelli a serramanico e una chiave inglese, che hanno suscitato immediato allarme. Per fortuna la situazione si è risolta senza particolari problemi per la sicurezza dopo l’allarme iniziale e l’uomo è stato denunciato per detenzione di oggetti atti ad offendere.
È accaduto ieri intorno alle 9.30, quando lo straniero si è presentato all’ingresso e prima di accedere all’aula dell’udienza in cui era convocato come testimone ed è stato sottoposto come chiunque altro cittadino ai controlli. Il passaggio al metal detector per la borsa che aveva con sé ha fatto scattare l’allarme. Le guardie giurate in servizio, operatori della Vigilanza Città di Varese, l’hanno fermato e hanno trattenuto la borsa che conteneva taglierini, coltelli e la chiave inglese. Sul posto, dopo la scoperta di quegli oggetti potenzialmente pericolosi sono arrivati i carabinieri di Busto Arsizio. L’uomo ha detto di lavorare come operaio e di essere arrivato in tribunale perché convocato come testimone in un’udienza. Terminati gli accertamenti del caso, nei suoi confronti è scattata la denuncia per detenzione di oggetti atti ad offendere.
Già in passato i controlli all’ingresso hanno permesso di fermare persone che si presentavano avendo con sé “oggetti atti ad offendere”. Tra i casi nel 2016 quello di una donna arrivata in tribunale per l’udienza di separazione e trovata in possesso di un coltello, nel 2018 ad essere bloccato un uomo: con sé aveva sei coltelli e si era giustificato sostenendo di essere un collezionista, nel 2020 un altro caso: un uomo scoperto con un coltello a serramanico.
Ogni giorno gli utenti della sede giudiziaria di via Volturno vengono fatti sfilare sotto il metal detector. Anche borse, valigette, zaini, cartelle sono controllate alla macchina radiogena, al minimo segnale sospetto gli addetti procedono ad accertamenti. Ed è quello che è accaduto ieri, con lo straniero, denunciato per il contenuto della borsa.