Somma Lombardo, profughi in protesta per chiusura centri d'accoglienza

I migranti dovranno essere trasferiti nel Milanese

Profughi

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Varese, 13 marzo 2018 - Tensione a Somma Lombardo: i richiedenti asilo di un centro accoglienza manifestano all'interno e nelle vicinanze della struttura, dopo la notizia del loro imminente trasferimento in un altro centro accoglienza nel Milanese. A quanto si è appreso, il centro gestito dalla società Kb srl, analogamente alle altre strutture che amministra nel Varesotto per un totale di circa 600 migranti, verranno chiuse per il mancato rinnovo dell'accordo tra la Prefettura di Varese e la stessa Kb srl, che non ha partecipato al nuovo bando per l'accoglienza. Sulla gestione profughi da parte della società, con la quale la Prefettura aveva un accordo di proroga fino al 31 di marzo, la Procura di Busto Arsizio (Varese) ha aperto nelle scorse settimane un fascicolo per vagliare l'effettiva corrispondenza tra i servizi forniti e i capitolari d'appalto per la gestione dei migranti. La società, dal canto suo, per tramite dell'avvocato difensore Daniele Pizzi, ha riferito di non aver ricevuto dalla Prefettura il saldo di fatture per circa due milioni di euro risalenti al giugno 2017.

Sono quattro, insieme a Kb srl di Busto Arsizio (Varese), le società di gestione di strutture per migranti che non hanno partecipato al nuovo bando indetto dalla Prefettura di Varese, i cui richiedenti asilo andranno ricollocati altrove, a partire da domani. A confermarlo è il prefetto vicario di Varese Roberto Bolognesi. "Abbiamo una serie di operatori che non hanno partecipato al bando e i cui ospiti delle strutture andranno ricollocati - ha dichiarato - quattrocento saranno spostati fuori provincia, i restanti in provincia di Varese".

L'agitazione dei migranti prosegue, oltre agli ospiti del centro Kb di Samarate, iniziata questa mattina: sono intervenute le forze dell'ordine a Gallarate (Varese), in un altro centro di accoglienza gestito dalla medesima società. In merito l'avvocato di Kb Daniele Pizzi ha spiegato "la decisione di non partecipare al bando è arrivata a seguito dell'inchiesta aperta in Procura a Busto Arsizio con l'ipotesi di reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, per permettere alla magistratura di svolgere il suo lavoro". Poi ha proseguito "è stata un'autosospensione del titolare della società, il quale ovviamente ha dato massima disponibilità alla Prefettura nel caso qualche migrante resti senza collocazione anche oltre il termine della proroga che scade il 31 marzo". Relativamente alle indagini della Procura di Busto Arsizio, oltre che nelle sedi Kb, perquisizioni sono state effettuate anche nelle sedi della cooperativa Arca di Samarate (Varese), società fornitrice di servizi per Kb. "Hanno acquisito documenti e dispositivi elettronici - ha affermato l'avvocato della cooperativa Jacopo Cappetta - ma preciso che il titolare non è indagato per alcun reato".