Induno Olona, uccise il padre a botte: 30 anni

Il giudice ha accolto in toto la richiesta di pena del pm

La casa dove si consumò il parricidio

La casa dove si consumò il parricidio

Induno Olona (Varese), 13 luglio 2018 -  Uccise il padre massacrandolo di botte: Giuliano Drammis condannato a 30 anni per omicidio volontario. La sentenza pronunciata ieri pomeriggio dal giudice per l’udienza preliminare di Varese Anna Giorgetti che ha accolto in toto la richiesta di pena formulata dal pubblico ministero Luca Petrucci che ha coordinato anche le indagini. Giuliano Drammis, 50 anni, era stato ammesso al rito abbreviato: ha usufruito dunque dello sconto di un terzo della pena. I difensori hanno già annunciato il ricorso in Appello non appena depositate le motivazioni della sentenza. Il cinquantenne aggredì in modo violentissimo il padre Michele, il 31 ottobre 2017.

Drammis senior morì il primo novembre in seguito alle ferite riportate durante il pestaggio. L’aggressione avvenne nell’abitazione di famiglia in via Verdi a Induno Olona. Padre e figlio, stando a quanto emerso dalle indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Varese, da anni avevano dei problemi. I due non andavano d’accordo e le liti, mai così violente però, erano state numerose nel loro passato. Il padre, un imprenditore edile che si era fatto da solo e ancora lavorava nonostante l’età, mal sopportava l’atteggiamento di quel figlio dipendente dall’alcol e perennemente disoccupato. Nella notte tra il 30 e il 31 ottobre dell’anno scorso a quanto pare il figlio era ubriaco fradicio; l’alcol potrebbe aver contribuito in maniera determinante a scatenare una violenza da parte del figlio nei confronti dell’anziano genitore. Una lite scaturita per futili motivi, in famiglia c’erano quei dissapori tra i due, che si sono tramutati in una mattanza. Il figlio ha picchiato il padre a mani nude. Ferendolo gravemente a calci e pugni e arrivando a sbattere la testa del settantacinquenne più volte sul ripiano in pietra della cucina. A dare l’allarme è stata la moglie della vittima e madre dell’omicida, terrorizzata dalla scena che le si è presentata davanti. Un’aggressione durata pochi minuti ma di inaudita violenza.

La donna ha chiamato immediatamente il 112 segnalando quanto stava accadendo. I carabinieri della compagnia di Varese sono arrivati in un lampo. Il figlio non ha cercato di fuggire: i militari lo hanno arrestato sulla soglia di casa. La signora Drammis ha raccontato quanto era successo e i militari hanno trovato tutti i riscontri per cristallizzare l’aggressione. Il figlio era stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio e portato in carcere. Il padre era stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Circolo di Varese: l’uomo era stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva in prognosi riservata. A distanza di 24 ore dal pestaggio Drammis senior era spirato e, automaticamente, l’accusa a carico del figlio si era trasformata in quella di omicidio volontario. Ieri è arrivata la condanna a 30 anni in primo grado.