
Alessandro Garizllo (Andrea Dall'Osto Fotografo)
Bodio Lomnago (Varese), 5 giugno 2018 - Ha sangue argentino, è italo-belga per adozione, si è formato a Milano e specializzato tra Francia ed Estremo Oriente. Ma il suo cuore è a Varese, in Valbossa per la precisione, dove è cresciuto e dove abita con la moglie e i due figli.
Un rapporto di amore-odio, quello di chef Alessandro Garzillo con la nostra provincia. Nel 2007 apre un ristorante a Ternate, la Locanda del lago, un anno dopo ottiene una stella Michelin ma non fa in tempo a riceverla: il locale chiude infatti già nel 2009. Grande successo di critica, meno di pubblico. Una decina d'anni dopo riprova la conquista della terra dei laghi, diventando lo chef del Gallione di Bodio Lomnago: arrivano maggiori soddisfazioni, non ultima la consegna del premio comunale Pintadera "per aver portato il nome del nostro paese nel mondo della gastronomia", ma anche qui tempo poco più di un anno e scorrono i titoli di coda. "E' difficile fare un certo tipo di cucina in provincia di Varese - commenta Garzillo seduto a un tavolo del Valentino Vintage, storico e rinomato ristorante di corso Monforte a Milano di cui è executive chef - il varesino medio quando esce a mangiare nella sua città è per i piatti della tradizione, se vuole qualcosa di più elaborato va a cercarlo a Milano. Io stesso, quando vado al ristorante in città scelgo Da Gennaro a Cartabbia: so che non mi preparerà nulla di particolarmente elaborato, ma so che mi troverò bene e che mangerò un spaghetto alle vongole fatto come si deve".
Eppure a Varese, “provincia meravigliosa”, Garzillo non riesce proprio a voltare le spalle. I ristoranti di cucina creativa non funzionano? Ecco che rilancia con un'accademia del gusto, da realizzare a Bodio Lomnago. Un progetto dalle forti implicazioni simboliche e sentimentali, anche, dal momento che il primo a parlare di un'accademia del gusto a Varese, a Villa Mylius, fu il maestro per eccellenza della cucina italiana: Gualtiero Marchesi. Di cui Garzillo è stato allievo. "Il Maestro per è stato il nonno che non ho avito - dice Garzillo - per me riuscire a realizzare quello che era il suo progetto sarebbe un sogno. I contatti con l'amministrazione comunale di Bodio Lomnago sono già avviati, da parte del Comune c'è disponibilità a sostenere un progetto che darebbe ulteriore lustro al territorio. Servono però gli sponsor, anche perché l'accademia che ha in mente Garzillo non dovrà essere un luogo esclusivo. "Non mi interessa proporre corsi di cucina a 700 euro - spiega - voglio una scuola accessibile a tutti, alle casalinghe interessate anche a corsi base e a tecniche di impiattamento. .E soprattutto la vorrei aperta ai bambini, anche come per un discorso educativo. Recentemente ho tenuto una lezione alla scuola materna di mio figlio ed è stata un'esperienza che mi ha aperto la mente: ho visto proprio a gioia negli occhi dei bambini, una gioia che ti trasmette passione".
Un'accademia del gusto aperta a tutti, dunque, senza tuttavia rinunciare alla qualità. "Ho portato al Gallione diversi grandi nomi della cucina italiana, da Ezio Santin ad Aimo Moroni, mi piacerebbe riaverli tutti ospiti nella mia accademia. E vorrei portarci un mio amico, uno chef che,al di là dei discorsi sulla televisione e sull'esposizione mediatica, rimane assolutamente uno dei migliori al mondo: Carlo Cracco".