«Sono malato di sclerosi multipla, chiedo una casa dove poter vivere»

Lo sfogo di Giovanni Giannuzzi, 42enne di Buccinasco: il sussidio non mi basta di Francesca Santolini

Giovani Giannuzzi chiede al Comune di Buccinasco un alloggio adeguato

Giovani Giannuzzi chiede al Comune di Buccinasco un alloggio adeguato

Buccinasco, 14 ottobre 2014 - «Chiedo una casa dove poter vivere». Inizia così lo sfogo di Giovanni Giannuzzi, il 42enne di Buccinasco che dal 1993 lotta contro la sclerosi multipla, la malattia che ha stravolto la sua vita. Padre di due ragazzi, dopo aver perso il lavoro e dopo essere costretto a muoversi su una sedia a rotelle, l’uomo si trova ora senza una casa.

L’appartamento che condivideva con la ex moglie, infatti, è stato messo in vendita e a breve si troverà senza un tetto. «Nella mia condizione non posso permettermi di stare senza una casa - spiega -. La malattia, purtroppo, comporta dei disagi che hanno stravolto i miei ritmi, i miei tempi e la pensione che ricevo non mi permette di affittare un’abitazione». Nonostante l’invalidità e il diritto all’accompagnamento, a Giovanni Giannuzzi spettano circa 700 euro al mese, cifra con la quale deve provvedere al pagamento di una figura che lo assista, alle spese mediche e al suo mantenimento. «Con il sussidio non riesco a essere indipendente - prosegue -. Faccio di tutto per tentare di sconfiggere il progredire della malattia e per non far pesare sulla famiglia i miei problemi. Non mi è mai piaciuto piangermi addosso e proprio per questo non chiedo altro che quello che dovrebbe essere un diritto: un piccolo alloggio dove vivere in maniera dignitosa. Mi sono rivolto al sindaco credendo di trovare comprensione, ma non ho avuto risposte concrete. Purtroppo non posso permettermi di attendere i tempi della burocrazia; la mia malattia procede inesorabilmente, infischiandosene dei bandi».

«Mi dispiace molto per la situazione del signor Giannuzzi - spiega il sindaco Giambattista Maiorano -, il Comune, con i servizi sociali, fino ad oggi ha fatto tutto quanto è stato possibile, aiutandolo a partecipare al bando per la crisi economica e al bando diretto a chi ha una grave disabilità. Non è possibile in questo momento assegnargli una casa, soprattutto perché, pur nel dramma che Giannuzzi sta vivendo, la sua non può essere considerata una situazione emergenziale: non ha subito uno sfratto improvviso, ha venduto una casa con la sua ex moglie e con ciò che ne può ricavare gli abbiamo consigliato di cercare un monolocale. Non appena si aprirà il bando per le case Aler, potrà comunque parteciparvi e lo inviteremo a farlo e a inserirsi in una graduatoria. La separazione è una condizione dolorosa sia dal punto di vista affettivo sia dal punto di vista pratico ed economico e la disabilità rende tutto più difficile: i nostri servizi sociali non lo lasceranno solo, ma devono seguire le procedure e i regolamenti anche perché purtroppo le emergenze aumentano di giorno in giorno».