San Donato, il racconto: "I gay come te li massacriamo"

Il ragazzino discriminato a scuola: "Agrressioni verbali da tre compagni e un porfessore". E punta il dito contro l'omertà

Una manifestazione anti-omofobia

Una manifestazione anti-omofobia

San Donato Milanese (Milano), 29 giugno 2018 - "L'omertà  è stato il muro più difficile da abbattere, mi sono sentito solo di fronte agli attacchi verbali omofobi di tre compagni di classe e un professore. Nessuno nella classe si è schierato dalla mia parte, solo la scuola mi ha dato sostegno". È il racconto durissimo dello studente di 17 anni che ha denunciato di essere vittima del bullismo di tre ragazzi e atteggiamenti omofobi da parte di un insegnante. È accaduto in un istituto superiore di San Donato Milanese, dove - racconta il ragazzo - per sei mesi è stato vessato pesantemente per il suo orientamento sessuale. "Tutto è iniziato prima di Natale, quando ho deciso di fare coming out. È stato un momento delicato, io stesso ho fatto fatica ad accettarmi, riconoscere la mia omosessualità è stato un processo non certo facile. Un giorno un mio professore ha detto una cosa terribile: 'A casa mia, i fr…i li cerchiamo e li massacriamo'. Io ero fuori dall’aula, quando l’ho saputo mi sono rivolto ai vertici della scuola per chiedere giustizia".

Il giovane è stato sostenuto dal vicepreside e dai coordinatori scolastici, la mamma ha presentato un esposto contro il docente, chiedendo di prendere provvedimento, e da quel momento non si è saputo più nulla. La richiesta di correttezza da parte del ragazzo, però, ha innescato l’effetto domino. "Il professore si è messo a piangere in classe dicendo che temeva di perdere il posto, mi ha chiesto scusa e sembrava finita lì. Invece, da quel momento, tre compagni di classe hanno iniziato ad attaccarmi con atteggiamenti da bulli". Sei mesi di frecciatine, parole violente, attacchi su tutti i fronti. Solo un episodio, tra i tanti: "Mi hanno preso di nascosto il tablet, sono andati su una chat di incontri tra ragazzi a cui ero iscritto e dal mio profilo hanno insultato pesantemente tutti i miei contatti. Ho subito battute pesanti, allusioni alla mia omosessualità, atteggiamenti fascisti difficili da digerire".

Uno dei tre ragazzi è stato perfino sospeso, poi l’episodio finale che ha spinto il minorenne a rendere pubblica la storia sulla pagina Facebook dei Sentinelli di Milano, la community che sostiene i diritti civili. "Quattro giorni prima della fine della scuola, il nuovo ministro Fontana ha rilasciato dichiarazioni forti contro i gay. In classe, il professore ha detto di essere d’accordo e i tre ragazzi hanno applaudito. Io ho sbottato, sono andato in direzione e poi ho deciso di denunciare pubblicamente l’accaduto".

I tre ragazzi sono stati penalizzati sul voto di condotta. "Nella mia scuola il clima non è facile, non ci sono mai state aggressioni fisiche, ma i bulli agiscono su altri livelli e spesso i ragazzi che ne sono vittima hanno paura a parlare", dice lui.