San Donato, mille bambini romeni salvati al Policlinico

Rinnovato l'accordo tra l'ospedale e il governo di Bucarest per i piccoli cardiopatici

Il professore Alessandro Frigiola

Il professore Alessandro Frigiola

San Donato (Milano), 23 novembre 2109 - Mille bambini salvati da un intervento al cuore, sei anni di battaglie per dare una speranza ai piccoli pazienti cardiopatici romeni. Il Policlinico di San Donato ha messo un altro tassello per dare una speranza in più per il futuro: rinnovato per altri tre anni l’accordo con il governo romeno per la cura dei bambini cardiopatici. L’accordo prevede anche la formazione del personale medico specializzato, che avviene sia in Romania sia in Italia.

«Siamo a tre quarti del nostro cammino – afferma Alessandro Frigiola -. Per rendere autosufficiente un centro di Cardiochirurgia e Cardiologia pediatrica ci vogliono 10 anni. Dal 2013 ci siamo concentrati su Bucarest, dove abbiamo formato l’80% del personale del Marie Sklodowska Curie Children Hospital: 27 medici, tra anestesisti cardiologi, cardiochirurghi e pediatri. I prossimi tre anni saranno dedicati soprattutto ai centri di Iasi e Timisoara». La prima missione in Romania risale al 2013,da allora l’équipe del dottor Alessandro Frigiola, direttore della Cardiochirurgia pediatrica del Policlinico San Donato, ha fatto la spola tra la capitale Bucarest, Timisoara e Cluj-Napoca, grazie a un accordo con il governo romeno che prevede una collaborazione con il Policlinico San Donato e l’Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo. Da allora sono stati effettuati quasi 1.000 interventi, molti eseguiti negli ospedali locali e alcuni, i più complessi, nelle sale operatorie di San Donato. Tutti bambini nati con gravi patologie congenite al cuore, nel 90% dei casi erano destinati a una morte prematura.