Cesano, tagli ai contratti della Sacra Famiglia: è arrivata l’ora dei presidi di protesta

Il Movimento 5 stelle chiede un incontro urgente in Regione per capire la situazione e tutelare i lavoratori di Cesano Boscone

L’assemblea sindacale dei lavoratori della Sacra famiglia di Cesano Boscone

L’assemblea sindacale dei lavoratori della Sacra famiglia di Cesano Boscone

Cesano Boscone (Milano), 22 gennaio 2020 - Sacra Famiglia: al via i presìdi di protesta. I Cobas annunciano il primo dei presìdi per venerdì 24 dalle 10 alle 16 e chiamano i lavoratori alla mobilitazione. Dopo la rottura delle trattative e saltata la firma del nuovo contratto che "avrebbe prelevato dalle tasche dei lavoratori 1.5 milioni di euro all’anno - come spiegano i rappresentati dei Cobas - se dovrà esserci un nuovo contratto questo dovrà tutelare i diritti dei lavoratori a partire dal riconoscimento delle maggiori tutele che avevano con Airs (contratto precedente), altrimenti non si firma nulla". Nei prossimi giorni i sindacati daranno vita a una causa per violazione degli accordi e per attività antisindacale. Inoltre il M5S Lombardia ha depositato una richiesta urgente.

"Ho chiesto l’audizione in Regione sia della direzione della Fondazione che dei sindacati: non è possibile infatti che le condizioni contrattuali siano sempre peggiorative. Non è giusto che a pagare siano sempre i più deboli - afferma Gregorio Mammì, consigliere regionale M5S -. La Fondazione deve spiegare il perché del taglio salariale a 900 lavoratori sul totale di 1.700 sparsi su varie sedi e filiali in 3 regioni, Piemonte, Lombardia e Liguria. Nell’interesse dei lavoratori e dell’offerta di servizi sul territorio è necessario che sia fatta chiarezza sul futuro e sulla sostenibilità dell’azienda. Come Movimento 5 stelle stiamo facendo il possibile per garantire dignità ai lavoratori, che però in molti casi si vedono tagliare le ore, le indennità o applicare contratti fantasiosi".