Inchiesta Campus, scena muta degli architetti

I due professionisti di Humanitas non rispondono al gip

Il campus dell’ospedale Humanitas

Il campus dell’ospedale Humanitas

Milano, 13 settembre 2019 - Si sono avvalsi della facoltà di non risponderedavanti al gip Sara Cipolla, i due architetti indagati nell’inchiesta sugli episodi corruttivi che coinvolgono una società legata al gruppo Humanitas Mirafiori spa. Renato Restelli, responsabile della progettazione architettonica del gruppo ospedaliero e Marco Gaiazzi dipendente della società immobiliare legata alla galassia di Humanitas Mirasole spa, non hanno risposto alle domande del gip in attesa che i loro avvocati studino il contenuto dei 22 faldoni dell’inchiesta, iniziata dall’esposto di un funzionario. Inchiesta che fino ad ora ha coinvolto a vario titolo 32 persone tra politici e amministrativi, con accuse di corruzione e abuso d’ufficio e nove turbative di gare d’appalto per un importo di oltre 8,6 milioni di euro. In particolare, la vicenda al centro delle indagini riguarda la realizzazione del “Campus della Pieve” a Pieve Emanuele, il polo sanitario e universitario dell’Humanitas. In questo caso, secondo l’accusa, i due professionisti Gaiazzi e Restelli, che erano in rapporti stretti con Arturo Guadagnolo, il funzionario dell’ufficio tecnico di Pieve finito ai domiciliari, avrebbero garantito sulla carta lavori di urbanizzazione per circa 3,2 milioni di euro effettuandone, in realtà, molti meno.

E Guadagnolo, in cambio, avrebbe ottenuto vari vantaggi: un incarico per il figlio della compagna alla Fondazione Humanitas, la promessa di altre assunzioni per suoi parenti, in particolare per sua sorella, l’anticipazione di un intervento per la cognata e anche la possibilità di saltare le liste d’attesa in ospedale. Secondo l’accusa Gaiazzi e Restelli si sarebbero fatti tramite delle richieste di Guadagnolo per ottenere vantaggi personali. In una intercettazione Guadagnolo riferisce a Gaiazzi che il figlio della compagna è stato contattato per un posto da infermiere e Gaiazzi gli conferma di aver passato il messaggio a chi di dovere: «Allora niente cosa ti volevo dire? Allora ieri al figlio della mia compagna gli hanno mandato un email... eh.. dove gli dicono se sarebbe disposto a fare l’infermiere per una ricerca... però cerca di entrare nei dettagli della proposta lavorativa che l’Humanitas ha fatto». Gaiazzi risponde: «Ok.. dai adesso mi informo». Guadagnolo: «Lui domani deve andare lì così la chiudiamo domani ok?».