Corsico, il commissario cancella tutti i patrocinii

Dopo il caso Stocco niente più patrocinii dal Comune in attesa di un nuovo regolamento. Associazioni in ginocchio

Francesca Iacontini sostituisce il sindaco in municipio

Francesca Iacontini sostituisce il sindaco in municipio

Corsico (Milano), 20 settembre 2019 - «Una radicale revisione dei regolamenti in materia di patrocinii e concessione di benefici economici». È la motivazione che ha spinto l’amministrazione guidata dal commissario prefettizio Francesca Iacontini a non concedere contributi economici e patrocinii, banalmente anche l’utilizzo dello stemma della città nelle locandine pubblicitarie, alle associazioni che ne hanno fatto richiesta. 

Lo ha comunicato a tutti i presidenti delle associazioni iscritte all’Albo comunale lo stesso commissario scrivendo che «in questo breve periodo di transizione tra regolamenti ormai considerati superati e l’approvazione del nuovo regolamento, questa gestione commissariale ha determinato di non concedere alcun patrocinio». 

Dopo il caso Stocco, nato proprio da una locandina che vicino al logo comunale e ai nomi degli amministratori racchiudeva anche quello di un commerciante con parentele legate alla criminalità organizzata, si è prestata particolarmente attenzione al regolamento cittadino per la concessione di patrocinii. Un nuovo regolamento era stato approvato dal Consiglio comunale nel 2017 ma ora la gestione commissariale ha deciso di dare un ulteriore giro di vite a questo settore. Soprattutto dopo la conclusione di uno dei periodi più bui della cittadina che si è chiuso dopo sei mesi a fine estate, quando il ministro dell’Interno ha concluso l’accertamento della commissione prefettizia che ha passato al setaccio tutti gli atti comunali, accertando l’assenza di condizionamenti mafiosi degli organi amministrativi ed elettivi.

La scelta di sospendere tutte le richieste, però, ha alimentato malumori. Molti soggetti del Terzo settore, che proprio grazie ai contributi e alla visibilità raggiunta durante le manifestazioni riuscivano a garantire servizi alla cittadinanza, si trovano ora in ginocchio, a far i conti con bilanci irrisori che non bastano nemmeno a coprire le spese.