PATRIZIA TOSSI
Archivio

Coronavirus, a Peschiera si riparte pensando a bambini e disabili

La Fase 2 è studiata anche per aiutare i genitori che tornano al lavoro e le persone più fragili

L’amministrazione comunale mette in campo diverse opportunità per le famiglie

Peschiera Borromeo (Milano), 24 aprile 2020 - A Peschiera si riparte cominciando dai bambini. Deroghe speciali per i bambini e ragazzi con disabilità, che avranno un parco a loro dedicato, e scuole aperte con servizi educativi per aiutare le famiglie che ricominceranno a lavorare. A deciderlo è stato il tavolo di lavoro virtuale convocato in questi giorni dalla sindaca Caterina Molinari, decisa a entrare nella Fase 2 con un sostegno forte per le famiglie. "Chiederà al Prefetto di poter riaprire il parco giochi di via Carducci - racconta il primo cittadino Caterina Molinari - per dare la possibilità ai giovani disabili di poter trascorrere qualche ora all’aria aperta, sotto la tutela attenta degli educatori. È stato un periodo difficile per tutto, ma le misure di distanziamento sociale hanno inciso soprattutto sulle famiglie che hanno figli con disabilità, che con fatica hanno dovuto tenerli in casa per tutto questo tempo".

La delibera che porterà alla riapertura del parco di via Carducci - ma potrà avvenire solo su autorizzazione del Prefetto, a meno che il Governo non decida di riaprire tutti i parchi dal 4 maggio - è stata costruita insieme a Cernusco, dove il sindaco Ermanno Zanchetti sta seguendo lo stessi iter. "Abbiamo scelto il parco di via Carducci - continua la prima cittadina - perché è recintato, visibile dalla strada e quindi controllabile e di dimensioni ridotte rispetto ad altri. Potremmo fare entrare i disabili a orari stabiliti, magari uno alla volta, e fargli fare delle attività ludiche insieme agli educatori". Dal 4 maggio, molte aziende riapriranno e i genitori avranno difficoltà a gestire i bambini senza il supporto della scuola.

"Con la chiusura delle scuole, abbiamo congelato i contratti con le cooperative che gestiscono i servizi educativi - dice Molinari -, sto valutando la possibilità di riattivarli per garantire una riapertura dei servizi per i figli di chi tornerà presto al lavoro. Finora erano i nonni a tamponare queste situazioni, con il Covid-19 ancora in circolazione è meglio che bambini meno contatti con i nipoti, per evitare di ammalarsi". Le strutture ci sono, l’idea è di creare delle piccole ludoteche o servizi di babysitting con pochi bambini e rigorose misure di sicurezza. "Si allenteranno le restrizioni - prosegue -: probabilmente in Lombardia ci vorrà più tempo, ma in questa incertezza non possiamo farci trovare impreparati. Ho radunato tutti coloro che, all’interno del Comune e in collaborazione con noi, si occupano dei nostri neonati, bambini e ragazzi, da 0 a 18 anni. In una grande tavola rotonda virtuale, abbiamo impostato il percorso che ci porterà a definire le modalità attraverso cui accompagneremo le nostre famiglie da oggi in avanti. Abbiamo già un grande tema sul tavolo che è il supporto immediato alle famiglie con bambini e ragazzi con disabilità, nodo che vogliamo sciogliere il prima possibile".