
Il sindaco Andrea Checchi chiede a tutti i sandonatesi di avere pazienza
San Donato (Milano), 4 maggio 2020 - Novanta sandonatesi chiedono al sindaco di riaprire i quattro grandi parchi cittadini, sui social spunta una petizione e in poche ore le adesioni arrivano a pioggia. Mentre il Governo apre le maglie con l’avvio della fase 2, nel Sud Milano molti sindaci rispondono picche firmando nuove ordinanze per blindare le aree verdi. Dal Bosco Trepalle alla Campagnetta e al Parco Mattei, San Donato ha scelto la linea delle prudenza, condivisa anche dai vicini di casa come Peschiera, San Giuliano e Segrate. Ma, dopo due mesi di reclusione, la gente ha voglia di uscire all’aria aperta.
E così, nel weekend è spuntata la petizione online “Riaprire i parchi di San Donato Milanese” e in meno di 24 ore una novantina di persone hanno firmato l’appello rivolto alla giunta e al consiglio comunale. "L’idea è nata parlando con alcuni amici – spiega il sandonatese Fabio La Daga -, non vogliamo fare nessuna polemica. Semplicemente ci siamo chiesti perché, dopo tanti sacrifici, non possiamo andare a fare una passeggiata al parco con i nostri figli, correre o fermarsi a leggere un libro. In questi giorni a San Donato ci sono in giro tante persone e tutti sono molto attenti: chi cammina con le mascherine abbassate per respirare meglio, quando incrocia qualcuno le alza in segno di protezione. Non vedo atteggiamenti irresponsabili, forse riaprire i parchi potrebbe essere un bel segno di speranza".
A San Donato, da oggi e fino al 17 maggio, sarà proibito recarsi nei parchi, utilizzare le aree gioco e svolgere qualsiasi attività ludico-creativa. "Sono consapevole – dice il sindaco Andrea Checchi – che la fatica e la stanchezza che ciascuno di noi sta vivendo da settimane saranno nuovamente messe alla prova, ma i nostri sforzi non possono essere vanificati. Siamo stati molto bravi fino ad adesso, dobbiamo restare a casa. Lo so che è faticoso, ma diamoci un’iniezione di energia e fiducia per resistere, sosteniamoci l’uno con l’altro anche nei prossimi giorni". È il paradosso delle ordinanze: strappi continui tra istituzioni che disorientano i cittadini. "Sono limitazioni eccessive – aggiunge il promotore della petizione -, non è coerente che si possa praticare jogging o passeggiare nei viali della città, ma non nei parchi che sarebbero la sede più consona per garantire il distanziamento sociale. Chiediamo dunque che i parchi cittadini vengano riaperti con regole di buon senso simili a quelle già fissate da Milano". Ma Checchi non è solo. "A Segrate siamo per una linea di prudenza – dice il sindaco Paolo Micheli -, i parchi rimarranno chiusi almeno per due settimane. Per questa decisione che abbiamo preso, stiamo ricevendo consensi e proteste, soprattutto perché in alcuni Comuni a noi vicini i parchi verranno riaperti al pubblico. Ma il numero dei contagiati reali resta incerto e i nostri parchi, aperti e senza recinzioni, sono difficilmente gestibili e controllabili". Nelle prossime ore, la petizione sandonatese verrà inoltrata al la giunta nella speranza di un dietrofront.