Contagi Covid, il sindaco di Peschiera: sul portale regionale numeri gonfiati

Segnalato un errore: nessuna distinzione tra pazienti infetti e guariti, con il risultato di mandare in tilt il sistema di tracciamento

Caterina Molinari, sindaca di Peschiera Borromeo

Caterina Molinari, sindaca di Peschiera Borromeo

Peschiera Borromeo (Milano), 17 gennaio 2021 - La mappa regionale dei contagi potrebbe essere andata in tilt, il “cruscotto” usato dai sindaci per monitorare l’andamento della pandemia mostra delle anomalie nei numeri. “Tutti i pazienti, anche quelli guariti o negativizzatisi, sono tornati ad essere computati come infetti”. A scoprirlo è stata la prima cittadina di Peschiera, Caterina Molinari, che già ieri ha inviato una segnalazione ufficiale a Regione e Ats per evidenziare degli errori nel “sistema di Biosorveglianza di Regione Lombardia – dice – unico strumento aggiornato con continuità che consente ai Sindaci di monitorare e attivare azioni efficaci a supporto della popolazione colpita da Covid, non è adeguatamente funzionante”. “Secondo il portale di Biosorveglianza, oggi a Peschiera abbiamo 1.204 positivi su 24mila cittadini – spiega Caterina Molinari -: in realtà quello è il totale dei peschieresi che si sono ammalati dall’inizio dell’emergenza, il dato reale è sotto i 300 casi. La settimana scorsa, lo stesso portale indicava 270 casi, poi nei giorni successivi il totale è sceso di una decina di casi al giorno. Il portale è bloccato da mercoledì 13 gennaio: tutti i pazienti inseriti in elenco risultano positivi perché non vengono dsitinti i guariti, con il risultato, chiaramente non attendibile,”. Una situazione preoccupante che pone domande sulla veridicità dei dati trasmessi al Governo e che, automaticamente, hanno mandato la Lombardia in zona rossa. “Spero che l’errore sia limitato al portale e che quei dati falsati non siano stati trasmessi – continua la sindaca Molinari –, eltrimenti sarebbe davvero grave”. “Si richiede un immediato intervento – scrive nella lettera la sindaca – per risolvere questa problematica che rende di fatto inefficace l’azione delle autorità sanitarie locali e confido nel fatto che i dati abbiano subito esclusivamente un’errata categorizzazione in fase di postprocessing, e non che il database sia compromesso a monte”. E conclude: "In una città come la nostra, i numeri sono tali da permetterci di intervenire in modo diretto per aiutare le persone, ma se il tracciamento salta anche il sistema di aiuti va in tilt".