Tokyo 2020, Jacobs e la staffetta 4x100. L'Italia sogna di battere il record di Roma 1960

Manca solo una medaglia per toccare quota 36 e domani attesa per il quartetto a "trazione lombarda"

La staffetta 4x100 dopo il passaggio della turno (Ansa)

La staffetta 4x100 dopo il passaggio della turno (Ansa)

L'Italia non si ferma più e ora è a un passo dal record di sempre. Manca pochissimo per superare il medagliere delle Olimpiadi di "casa", quelle di Roma 1960, che andarono in archivio con un bottino di con 36 podi: 13 medaglie d'oro, 10 d'argento e 13 bronzo. Il sorpasso è ormai nell'aria perché a 61 anni di distanza il medagliere azzurro a Tokyo 2020 conta già 35 allori: 7 ori, 10 argenti e 16 bronzi. Tornato a gonfiare il petto dopo il titolo continentale conquistato da Roberto Mancini e i suoi ragazzi a Euro 2020, Il Paese guarda alla staffetta 4x100 maschile con qualche (lecita) speranza. Non fosse altro perché in seconda batteria si potrà contare sull'oro olimpico dei 100 metri arrivato a una manciata di minuti da quello di Gimbo Tamberi nel salto in alto per una giornata, domenica 1° agosto 2021, che già è entrata nella storia dell'atletica tricolore. E allora è giusto attendersi, perché no?, un'altra giornata di festa dalla 4x100 a "trazione lombarda" in cui oltre a Marcell Jacobs da Desenzano del Garda ci sono anche Eseosa Desalu da Casalmaggiore (Cremona) Filippo Tortu da Carate Brianza (Monza Brianza.) A completare il quartetto il sardo Lorenzo Patta. La finale della staffetta 4x100 maschile sarà in diretta tv domani venerdì 6 agosto alle 15.50 (ora italiana) su Rai 2. La finale sarà trasmessa anche in diretta streaming su Eurosport Player, Discovery+ e DAZN.

  

Gli avversari 

La staffetta azzurra si è qualificata alla finale della 4x100 metri con il quarto tempo totale tra gli otto della squadre qualificate. Miglior tempo della Giamaica (37''82), seguita dalla Cina (37''92) e dal Canada con lo stesso tempo. In finale anche Gran Bretagna (38''02), Giappone (38''16) e le ripescate Germania (38''06) e Ghana (38''08). lla spedizione italiana di assestarsi al nono posto nel medagliere con 35 podi, solo uno in meno rispetto al record che risale a 61 anni fa in occasione dei Giochi di Roma. Il sorpasso è ormai nell'aria. Al comando della classifica intanto si conferma la Cina con 34 ori, davanti a Stati Uniti (29) e Giappone (22).

Usa fuori, la maledizione continua

La maledizione della staffetta per gli Stati Uniti. Questa volta il testimone non è caduto e non c'è stata squalifica o divieto per doping. Tutta colpa di un errore nel secondo passaggio del testimone dalla medaglia d'argento dei 100 metri Fred Kerley al quinto classificato dei 100 metri Ronnie Baker. "La squadra degli Stati Uniti ha sbagliato tutto nella staffetta maschile. Il sistema di passaggio è sbagliato, gli atleti hanno le gambe messe in modo sbagliato ed era chiaro che non c'era la leadership", ha twittato l'ex superstar Carl Lewis la cui lunga lista di medaglie include sei grandi staffette d'oro. "E' stato un totale imbarazzo e completamente inaccettabile per una squadra degli Stati Uniti apparire peggio dei ragazzi dell'AAU (Amateur Athletic Union) che ho visto".

Marcell Jacobs
Marcell Jacobs

"Faremo grandi cose"

Marcell Jacobs è ottimista in vista della finale della staffetta maschile 4x100: "Credeteci tutti, domani faremo grandi cose - ha detto l'oro dei 100 piani dopo la batteria di qualificazione -. Siamo un gruppo super unito, ci stimoliamo a vicenda. Eravamo pronti ad arrivare qui e conquistare la finale. A questo punto continuo a sognare, perché i sogni portano grandi cose".

Sebastian Coe
Sebastian Coe

Le polemiche e la difesa di Coe

"Scetticismo Usa dopo l'oro nei 100 metri? Non mi tocca assolutamente". Così Marcell Jacobs risponde dopo aver conquistato la finale con la staffetta 4x100 alle velate accuse di doping sulle sue prestazioni da parte di alcuni media americani e inglesi. "Io so che sono arrivato sin qua facendo tanti sacrifici, con tanto lavoro, tante sconfitte e tante delusioni - sottolinea l'atleta - Mi sono sempre rialzato e tirato su le maniche e so che tutto quello che è successo è solamente grazie al duro lavoro". "Non mi tocca assolutamente e non gli rispondo - dice ancora Jacobs - perché gli darei solo importanza". In difesa di Jacobs si è schierato un mostro sacro dell'atletica mondiale. "Sono nella politica da troppo tempo per essere coinvolto in queste cose. C'è un sistema antidoping di cui mi fido e che garantisce la certezza di ogni prestazione. Sono solo speculazioni". A dirlo il presidente di World Athletics, Sebastian Coe, ex mezzofondista britannico, due volte campione olimpico dei 1500 metri piani (Mosca 1980 e a Los Angeles 1984). Anche Antonio La Torre, direttore tecnico delle Federazione di atletica con un duro intervento contro le allusioni Usa. 

La medaglia e gli Usa 

Con la medaglia d'oro "ci sto dormendo. Me la tengo nel letto e ogni tanto mi giro e la ammiro", ha raccontato Jacobs che dei 100 metri che aggiunge: "Andare negli Usa? Visto che sto cominciando questi rapporti con mio padre, ho pensato di andare lì ogni tanto ma non ho nessuna intenzione di andare ad abitarci perché qui mi trovo benissimo, ho tutto quello che mi serve". Il papà texano, Lamont Jacobs, marine Usa della Caserma Ederle di Vicenza quando ha conosciuto la mamma di Marcell, Viviana Masini. Dopo la nascita del figlio il papà venne trasferito in Corea del Sud ma la madre decise di non seguirlo trasferendosi con il piccolo a Desenzano del Garda.

Portabandiera alla chiusura dei Giochi

Marcell Jacobs sarà il portabandiera azzurro nella cerimonia di chiusura dei Giochi di Tokyo, in programma domenica 8 agosto alle ore 20 (le 13 in Italia). Lo ha deciso il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, d'intesa con il Capo Missione, Carlo Mornati. L'oro a cinque cerchi nei 100 metri sventolerà il tricolore nell'Olympic Stadium che - il 1° agosto - l'ha consegnato alla storia, grazie al successo nella gara regina dell'atletica, impreziosito dal record europeo (9"80). Jacobs raccoglie il testimone di Jessica Rossi (Tiro a Volo) ed Elia Viviani (Ciclismo) che erano stati gli alfieri nella Cerimonia di Apertura della XXXII edizione dei Giochi Olimpici Estivi.