Impegno, sacrificio, rivincita. E lo sport come rifugio per guardare al futuro con ottimismo e speranza. Dall’Ucraina fino alle sponde del Lago di Garda. C’è tanto dietro la storia di Maksym Vorobiei, Under 17 verdeblù e figlio d’arte, in Italia dopo lo scoppio del conflitto bellico nel suo Paese e ospite nei giorni scorsi a Palazzo Marino a Milano per un riconoscimento marchiato “Olimpiadi 2026”. Un viaggio, quello di Maksym, che lo ha portato dallo Shaktar Donetsk (società in cui è cresciuto calcisticamente e dove il padre, Andrij, è il secondo top scorer dietro Luiz Adriano) fino alla Feralpisalò. Maksym è stato ricevuto dall’assessorato allo Sport, Turismo e Politiche giovanili del comune meneghino guidato da Martina Riva nel contesto del percorso di valorizzazione di giovani talenti sportivi per trasmettere alle nuove generazioni i valori, il sacrificio e l’impegno che richiede lo sport. Un cammino legato alle prossime Olimpiadi, che si svolgeranno nel 2026 tra Milano e Cortina. "È stato qualcosa di insolito e interessante. Trovarmi davanti a persone gentili ha permesso che questa giornata fosse all’altezza delle mie aspettative e senza dubbio la cosa che mi ha dato maggiore soddisfazione, è aver avuto la possibilità di entrare in un luogo così importante e storico per la città di Milano rappresentando il club della Feralpisalò".
SportSerie B, il personaggio. Vorobiei, dalla guerra al pallone. La sua storia esempio di rivincita