ILARIA CHECCHI
Sport

Panchina alla riscossa. Attacco da seconda linea. La rinascita del Milan passa da Jovic e Okafor

Hanno segnato quattro gol a testa in campionato, uno in più di Leao. L’analisi di Pioli: "A Rafa manca la rete, ma la squadra viene prima di tutto". L’attaccante serbo in prestito dalla Fiorentina a caccia della conferma.

Attacco da seconda linea. La rinascita del Milan passa da Jovic e Okafor

Attacco da seconda linea. La rinascita del Milan passa da Jovic e Okafor

È dal 30 dicembre che il Milan inanella risultati positivi in campionato e la speranza dell’ambiente è che la parola “continuità“ sia stata ormai assorbita, mettendo così fine all’altalena di prestazioni in cui il Diavolo era incappato ultimamente. Quella di sabato sera è stata una partita particolare, emotivamente difficile e la contro-rimonta messa in atto dai rossoneri al Bluenergy Stadium di Udine ha assunto un valore ancora più importante proprio per il contesto assurdo (i cori razzisti rivolti a Mike Maignan) in cui è avvenuta. Trascendere dai fatti extracampo non è semplice ma il dato che deve far sorridere Stefano Pioli e tutto il Diavolo riguarda l’apporto sempre maggiore che i nuovi arrivati dall’ultima campagna acquisti stanno dando, considerati soprattutto gli innesti dalla panchina che sabato sera hanno sovvertito le sorti del match, dimostrando di poter rappresentare un’arma in più a disposizione del tecnico per vivere un girone di ritorno ad alti livelli.

Tra l’83’ e il 93’ della complicatissima sfida ai friulani, il Diavolo è passato dal perdere 2-1 al vincere 3-2: tutto merito di Luka Jovic e Noah Okafor che, con i gol messi a segno a Udine, raggiungono quota 4 centri realizzati finora, uno in più del titolarissimo Rafa Leao, rimasto ancora a digiuno ma ispiratore principale delle giocate rossonere. Il serbo e lo svizzero, dunque, pur giocando meno, risultano essere più incisivi delle prime linee e in un momento storico in cui il portoghese sembra rendere di più come assistman piuttosto che bomber implacabile sottoporta, in soccorso al Milan arrivano due giocatori capaci di coesistere e supportare Giroud anche nelle serate in cui il vento soffia contro. "I numeri dicono che Rafa è diventato più associativo perché i suoi assist sono superiori rispetto al passato. Abbiamo cambiato un po’ il modo di giocare e gli spazi per lui sono minori. Credo che il gol gli manchi, ma viene prima di tutto la squadra" la spiegazione di Pioli, che può vantare non solo delle valide alternative in panchina, ma anche dei centrocampisti che stanno dando un apporto sostanziale in termini di gol. Dopo la prima gioia di Adli contro la Roma, infatti, sabato è stato Ruben Loftus-Cheek a trovare il suo terzo centro in Serie A, raggiungendo così Leao e dimostrando come, oltre al suo contributo in termini di fisicità e dirompenza, sia in grado di mascherarsi da attaccante aggiunto.

Se il campo sorride grazie agli ultimi arrivati a Milanello lo fanno anche le casse rossonere: il cartellino di Okafor, arrivato dal Salisburgo, è infatti costato 14 milioni, mentre Jovic è giunto a parametro zero dalla Fiorentina: se il primo è stato un obiettivo scelto, inizialmente il numero 15 era stato additato come opzione dell’ultimo secondo dopo i tentativi falliti con Morata, Scamacca, David e Taremi. Dopo i primi mesi in cui Luka ha subìto critiche per il suo scarso rendimento, nell’ultimo mese ha dimostrato di essere una scommessa vincente. Un gol ogni 114 minuti e sei centri in 17 presenze tra campionato e Coppa Italia sono numeri che ora fanno riflettere la dirigenza di via Aldo Rossi in ottica rinnovo a fine stagione. "Con Luka parleremo più avanti con calma. Adesso vogliamo che lavori bene e che segni" le parole del direttore dell’area tecnica Geoffrey Moncada che, in merito alla ricerca di un centrale da trovare nei prossimi dieci giorni, ha ammesso di voler cogliere le opportunità che ci saranno. Il nome degli ultimi giorni è Trevoh Chalobah del Chelsea, con il club inglese che sarebbe disposto a cedere in prestito il giocatore, ma resta viva la pista Jakub Kiwior dell’Arsenal, anche se i Gunners non hanno ancora aperto a una trattativa.