GIULIANA LORENZO
Sport

La Divina vince con i bimbi

La Pellegrini parla del primo anno della sua Academy .

La Divina vince con i bimbi
La Divina vince con i bimbi

Federica Pellegrini, al secolo la Divina, negli anni è diventata una vera e propria icona. Non è un caso che il brand di lingerie Victoria’s Secret l’abbia scelta come una dei volti di una linea chiamata proprio Icon. Del resto, l’ormai ex nuotatrice, come ha sempre detto e come ha ribadito a Milano durante la Fashion Week, è “prima una donna di una atleta”. Eppure, la parte da agonista è ancora dominante. In questi giorni ha chiuso il primo capitolo della sua Academy, un progetto, sviluppato con il marito e allenatore Matteo Giunta, rivolto a piccoli nuotatori in erba. Il tutto si è sviluppato in quattro settimane di lavoro, tra luglio e settembre, aperte a due fasce d’età, 7 -11 anni e 12- 18. La base operativa scelta non è stata casuale, ed è ricaduta su Livigno, dove a maggio è stato inaugurato il nuovo centro di Preparazione Olimpica, con la piscina da 50 metri a lei intitola e dove da anni, per gli allenamenti in altura, passano tutti i nuotatori.

Si è così conclusa la prima stagione di una iniziativa che ha molto a cuore. Come potrebbe non essere per chi ha speso una vita a respirare quasi più cloro che ossigeno e per chi ha iniziato con i corsi in acqua quando era una neonata. "È stato bellissimo – ammette - sono state settimane veramente intense a Livigno. Abbiamo visto quasi cento ragazzi, una cosa che ci ha dato tantissima soddisfazione perché siamo stati in grado di trasferire la nostra professione, quello che abbiamo fatto comunque per vent’anni e che Matteo, in realtà, continua a fare. Abbiamo lavorato con piccolissimi di sette anni, fino ai grandi di diciotto, quindi è stato veramente molto, molto emozionante".

Ne condivide la contentezza anche lo stesso Giunta: "Essere a Livigno ci ha permesso di poter offrire un’esperienza unica: i feedback delle famiglie e soprattutto dei ragazzi che hanno partecipato ai camp, ci hanno confermato la volontà del lavoro svolto. Stiamo già pensando alla prossima stagione (primavera 2024, ndr)". Ai partecipanti sono stati trasmessi insegnamenti e valori appresi grazie a vittorie, ma anche sconfitte e momenti no. Gli aspiranti campioni del domani hanno subito visto con i propri occhi che significhi avvicinarsi a una carriera da agonista. La ricetta, garantisce l’ex campionessa dei 200 stile, è "sicuramente la disciplina, il sacrificio perché comunque il nuoto è uno sport…non voglio dire di sofferenza, ma molto difficile, fisicamente faticoso e quindi di sicuro ci vuole un grandissimo senso del sacrificio ogni giorno. E devo dire che i ragazzi l’hanno capito solo in quattro giorni di corso, però glielo bbiamo fatto intendere per bene".

Un insieme di impegno e dedizione che l’hanno resa la campionessa che ha ridato spolvero al nuoto azzurro. Nonostante, oggi, la Nazionale, sia forse la più forte di sempre o comunque quella degli ultimi anni, non c’è ancora l’erede, almeno nei 200 stile libero della nuotatrice classe 1988. "I 200 sono una gara molto difficile, lo sono in Italia e nel contesto internazionale ancora di più perché c’è un livello veramente incredibile. Io ci credo sempre: sono arrivata 33 anni dopo Novella Calligaris, quindi, speriamo questa volta di metterci un po’ di meno (ride, ndr)". Lontano dalle vasche azzurre c’è, del resto una certa Mollie O’Callaghan, l’australiana che ai Mondiali di Fukuoka le ha strappato il record del Mondo che durava dalla medesima rassegna di Roma 2009.

Ci sarà tempo per riprenderselo, come ha promesso, quando ha annunciato la sua gravidanza. Intanto, continua a respirare sport, in quanto rappresentante membro Cio in rappresentanza degli atleti, (eletta ai Giochi di Tokyo 2020), componente della giunta Coni e si gode i progetti paralleli come il lancio della sua nuova linea skincare.