ILARIA CHECCHI
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Il Diavolo conta i flop. Milan, così non va. Pioli sulla graticola

di Ilaria Checchi MILANO Le frasi di circostanza dette da Pioli dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano della Dea...

Milan, così non va. Pioli sulla graticola

Milan, così non va. Pioli sulla graticola

Le frasi di circostanza dette da Pioli dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano della Dea sono le stesse pronunciate ad ogni passo falso del Milan: "Siamo delusi perché volevamo andare avanti ma dobbiamo reagire trasformando questa amarezza in determinazione". Un dejà-vu che ormai ha stancato anche la fetta di sostenitori più appassionata, quella Curva Sud che mercoledì sera ha contestato la squadra: "Bisogna accettare i fischi, è inevitabile non essere applauditi", ha chiosato il tecnico che, mai prima d’ora, si ritrova a metà gennaio con due obiettivi stagionali su tre sfumati (con la Coppa nazionale che manca al Diavolo da 21 anni), una corsa scudetto complicata e un terzo posto che, ad oggi, diventa il minimo sindacabile da raggiungere. Soltanto un grande percorso in Europa League e la qualificazione alla prossima Champions potrebbero rendere meno fallimentare la stagione dei rossoneri che, decisioni arbitrali a parte, hanno offerto una prestazione confusionaria e, soprattutto, si sono sciolti come neve al sole dopo il rigore di Koopmeiners.

La prestazione collettiva è stata deludente ma alcuni elementi hanno demeritato più degli altri: in primis Luka Jovic (anonimo come nelle sue prime uscite) ma anche Rafa Leao. Il suo gol su assist di Theo Hernandez (uno dei pochi a salvarsi) ha illuso il Milan ma da lì in poi si è spento chiudendo il match con un nervosismo eccessivo, tanto da essere ammonito. Insofferente anche verso i compagni, il portoghese si è sfogato sui social additando come "incredibile" il penalty concesso all’Atalanta. Il 10 rossonero avrebbe dovuto trascinare la squadra nel momento più complicato ma, come già capitato, si è lasciato travolgere dalla frustrazione perdendo la rotta. I maggiori demeriti vanno additati a Pioli, la cui scelta di schierarsi con la difesa a tre, speculare a quella di Gasperini, non ha sortito effetti, così come quella di utilizzare 4 giocatori fuori ruolo dal primo minuto, tra cui Theo centrale e Jimenez da esterno sinistro. L’ex Real Madrid è stato puntato sistematicamente andando in affanno, senza dimenticare il rigore (inesistente) causato che ha portato al 2-1 atalantino. Infine, i cambi effettuati dal tecnico potevano avere una tempistica diversa, soprattutto quello relativo all’ingresso di Giroud, che avrebbe potuto cercare di invertire la rotta ben prima del 73’.

Le dichiarazioni dell’ad Furlani non hanno reso più digeribile la situazione alla piazza rossonera: provare a risollevare l’ambiente con un "Non va tutto male comunque, restiamo concentrati sul presente con voglia di fare bene", sembra non fare più presa ed è allora sul mercato che RedBird deve intervenire per salvare il salvabile. La trattativa per l’attaccante classe 2006 Popovic, svincolato dal Partizan Belgrado, sembra saltata in quanto il club rossonero non avrebbe gradito il viaggio a Milano organizzato dagli agenti del serbo per mettere pressione alla dirigenza. I rapporti con l’entourage del giocatore, inoltre, erano già tesi per via delle alte commissioni richieste, ma nelle scorse ore si sono complicati. Krunic è, invece, ai saluti, e andrà al Fenerbahce per 5 milioni di euro più bonus: già oggi il giocatore potrebbe partire per Istanbul. Resiste sempre il nome di Brassier del Brest, su cui ancora però c’è distanza fra domanda e offerta, mentre si valuta il classe 2002 Tanguy Nianzou Kouassi del Siviglia che lascerebbe gli spagnoli in prestito, ma la primissima scelta resta il capitano del Torino Buongiorno.

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