MATTIA TODISCO
Sport

Festa per i 110 anni dell'Inter, "Qui abbiamo fatto la storia" / FOTO

La dedica di Steven Zhang: "Happy birthday, my love". Ausilio: "Noi e il Triplete..."

Javier Zanetti, ex capitano oggi vice presidente dell’Inter

Milano, 10 marzo 2018 - «Il nostro obiettivo deve essere quello di arrivare un giorno al livello di chi fa parte di questa storia». Luciano Spalletti si presenta alla festa dei 110 anni dell’Inter e traccia l’obiettivo in vista dei prossimi mesi, ma anche degli anni a venire. Un traguardo fissato per sé stesso e per chi oggi si allena ad Appiano, sugli stessi campi che hanno ospitato i campioni di ieri. Ce ne sono tantissimi all’Hangar Bicocca per le celebrazioni organizzate dalla società nel giorno del compleanno a cifra tonda: Zenga, Pagliuca, Bergomi, Zanetti, Matthaus, Mazzola, Altobelli, allenatori come Simoni, ex presidenti della statura di Ernesto Pellegrini e Massimo Moratti. Il più cercato dalle telecamere, così come é accaduto nello spogliatoio nerazzurro durante la sua visita al Centro Sportivo Suning, é il Fenomeno Ronaldo. Candidato come miglior attaccante della storia interista nella prima edizione della Hall of Fame della società, è considerato una pagina della lunga avventura interista nonostante abbia mostrato solo in parte le proprie capacità a Milano, vincendo una Coppa Uefa e poi passando attraverso il calvario di due gravi infortuni, fino al 5 maggio e all’addio, chiudendo con il passaggio al Milan mai digerito da una parte del tifo.

Spalletti non ha un Ronaldo in squadra ma punta su chi ha a disposizione per rialzarsi. «E’ un giochino che non ci fa comodo. Io alleno dei giocatori che hanno delle qualità importante e possono dare seguito alle basi che hanno gettato questi campioni», dice il tecnico. Spalletti è tornato anche sulla scomparsa di Astori. «Qualcosa che ti lascia il segno. Era veramente il capitano del calcio, lo avevo conosciuto a Firenze e ogni volta che ci incontravamo mi salutava con un sorriso. Il derby? Avremmo voluto giocarlo, visto il motivo per cui non è successo direi che è impossibile pensarla in maniera diversa».

Dal campo alla scrivania, uno degli elementi di contatto tra la storia vincente e quella meno gloriosa del passato recente è la presenza in società di Piero Ausilio. Era tra i responsabili del mercato quando ci fu il Triplete, oggi è il direttore sportivo: «Non ho vinto io, ha vinto l’Inter - racconta Ausilio - Il calcio è fatto di cicli, siamo in una fase di ricostruzione e bisogna avere pazienza». C’è anche il pensiero di Steven Zhang, figlio del proprietario di Suning Jindong Zhang: «E’ un onore portare avanti una storia lunga 110 anni. È una giornata speciale e ringrazio tutti coloro che questa storia l’hanno scritta».