Sanremo 2021, i segreti dell'esibizione di Michele Bravi

L'art director Mary Parpinel parla del duetto della terza serata del Festival con Arisa

Michele Bravi

Michele Bravi

Sanremo - Michele Bravi sul palco del Teatro Ariston. Non come concorrente in gara - la sua "Mantieni il bacio" è stata bocciata, ma ad ascoltare alcuni dei brani in gara in questo Sanremo 2021 si potrebbe dire che un posto per questa canzone si sarebbe trovato comodamente -, ma come ospite: questa sera, giovedì 4 marzo, durante la serata delle cover il cantante umbro porterà sul palco del Festival "Quando" di Pino Daniele accompagnando Arisa. Una vera rinascita per Michele Bravi, che è riuscito a uscire dall'incubo del "buio" nel quale era precipitato dopo l'incidente stradale di cui era stato protagonista. Un buio nel quale ha trovato la propria dimensione, come testimonia l'album "La geografia del buio", e con il quale tre anni dopo l'inizio di un percorso lungo e doloroso approda al Festival di Sanremo. Quello del cantautore umbro questa sera sarà un ritorno all'Ariston, visto che nel 2017 era stato in gara fra i big di Sanremo con il brano "Il diario degli errori", classificandosi quarto. Ora torna a Sanremo con un progetto del tutto nuovo, nel quale c'è la grande impronta dell'art director Mary Parpinel. Artista a tutto tondo - cantante, speaker radiofonica e make-up artist di grandi artisti del mondo della musica italiana - Mary Parpinel segue Michele Bravi ormai da tre anni.

Mary, che atmosfera si respira a Sanremo in questi giorni? "E un'atmosfera strana, l'effetto della pandemia si sente. Niente Red carpet, dopo una certa ora c’è il vuoto per le strade. Dalle finestre però si sente la musica, passeggiando per Sanremo si sentono gli artisti che cantano e provano le performance da portare sul palco. La magia è proprio in questo: tu cammini e non sai chi c'è dietro quelle finestre, però senti voci, melodie". 

Michele Bravi e Mary Parpinel
Michele Bravi e Mary Parpinel

Vi aspettavate la chiamata per Sanremo? "Dopo l’esclusione di "Mantieni il bacio" non mi aspettavo di essere qui e neanche Michele lo attendeva. Disco e concerti però stanno andando molto bene, l'affetto del pubblico si sente. Quando sono arrivate le chiamate per venire all'Ariston allora ho detto "Finalmente, bentornato". Abbiamo lavorato tanto per tre anni, tante persone di talento si sono date da fare e questo è un riconoscimento importante per tutti".

Come è stato il percorso per arrivare sino a Sanremo dopo il periodo buio? "Michele racconta spesso del famoso divano su cui sono avvenute tante chiacchierate e da cui hanno preso forma tante idee e anche la nostra sinergia è partita da lì. Abbiamo cominciato con piccoli shooting con creatività estreme e diverse, piano piano abbiamo messo a punto la squadra. È un lavoro dettato a volte dalla creatività che noi dobbiamo spiegare agli altri e lo abbiamo fatto attraverso le immagini. Spesso è stato difficile spiegare a tutte le persone con cui abbiamo lavorato quello che avevamo in mente, l’unico modo per comunicare era farlo. Per la copertina del disco, ad esempio, siamo stati aiutati da una squadra di creativi. È un lavoro di gruppo, da soli non si fa nulla e non si può mai arrivare lontano".

In questo lungo percorso ha mai avuto ripensamenti? "Sull'artista mai, Michele è il migliore si possa lavorare quando si hanno certe idee. Siamo davvero in ottima sintonia. Sul mio lavoro di dubbi ne ho tutti i giorni. Ma d'altro canto quando mi sento soddisfatta di ciò che ho fatto poi mollo tutto e cambio...".

Cosa vedremo questa sera sul palco dell'Ariston? "Per il duetto con Arisa abbiamo scelto coerenza e artigianalità. Il disco di Michele Bravi nasce in casa, in maniera intima e questo si vedrà stasera sul palco. Abbiamo scelto di affidarci a Balde, un designer emergente. D'altro canto, tutta la moda nasce dagli artigiani e quindi abbiamo deciso di dare visibilità al mondo degli artisti ancora poco conosciuti, ma che hanno molto da comunicare. Non abbiamo imposto un'idea, Balde ci ha fatto una serie di proposte e abbiamo scelto quella che potesse sposare meglio il concetto di "mondo intimo" che Michele esprime anche nell'album".