Galeazzo Bignami ed Eugenia Roccella: chi sono i bersagli di Fedez a Sanremo 2023

Il rapper milanese nel suo freestyle si è scagliato contro esponenti del governo Meloni

La seconda serata del Festival di Sanremo, al di là delle canzoni in gara e dell'aspetto strettamente artistico, è soprattutto "Fedez versus Governo Meloni". Il rapper milanese, marito dell'influencer Chiara Ferragni, conduttrice con Amadeus dell'appuntamento di apertura della kermesse in riviera, nel corso della sua esibizione sulla nave Costa Smeralda, si è lanciato in una serie di attacchi contro alcuni rappresentanti di rilievo dell'attuale esecutivo. Non è la prima volta che l'autori di "Comunisti col Rolex" - album realizzato con l'altro rapper milanese J-Ax, in gara all'Ariston con gli Articolo 31 - si scaglia contro la politica. In particolare si ricorda un suo intervento infuocato a difesa della legge Zan dal palcoscenico del concertone del Primo Maggio del 2021. Fra i suoi bersagli preferiti c'è il ministro delle Infrastrutture e leader della Lega Matteo Salvini. Vediamo cosa ha detto Fedez a Sanremo e con chi se l'è presa stavolta.

Le dichiarazioni di Fedez

Nel testo della sua canzone l'ex concorrente di Sanremo 2022, un freestyle (o presunto tale) il cui testo "non era stato enunciato allo staff della Rai qui presente", come giurato dallo stesso Fedez, ha citato diversi episodi di attualità, dalla cronaca alla politica. Ha preso di mira chi ha giudicato negativamente la presenza di Rosa Chemical - senza citare espressamente Matteo Salvini -, ha fattoriferimento al "viceministro vestito da Hitler" - il sottosegretario Galeazzo Bignami, di cui ha strappato la foto - e sempre senza citare il nome espressamente chiama in causa la ministra della Famiglia, Eugenia Roccella ("Purtroppo l'aborto è un diritto, sì ma non l'ho detto io l'ha detto un ministro"). 

Il costume del viceministro

Galeazzo Bignami, classe 1975, nato a Bologna, viceministro alle Infrastrutture (il dicastero guidato da Matteo Salvini), milita in Fratelli d'Italia, dove è approdato dopo un'esperienza iniziale in Forza Italia. Al di là della sua attività politica è noto alle cronache per un episodio tornato d'attualità al momento della sua nomina nella squadra di Governo. Avvocato, famiglia nota nell'ambiente del centrodestra bolognese, nel 2016 fu fotografato a una festa sorridente e vestito da "gerarca nazista", con tanto di fascia con svastica al braccio. Lui si difesa: "Fu una goliardata in occasione di un addio al celibato". Nel 2019 suscitò polemiche un suo video nella zona delle case popolari bolognesi in cui additava, mostrandoli, nomi e cognomi degli inquilini stranieri sui citofoni.

Il ministro anti-aborto

L'altro volto del governo finito nel mirino di Fedez è il ministro della Famiglia Eugenia Roccella. In particolare, il rapper ha stigmatizzato una sua recente frase sull'aborto. Nel corso di una trasmissione Rai Roccella, una traiettoria politica complicata che, partendo dai Radicali con Pannella, è arrivata sul fronte conservatore dei Fratelli d'Italia, passando per un innamoramento (ideologico) nei confronti di Berlusconi e del berlusconismo, ha risposto "Purtroppo sì" a una domanda della conduttrice sul fatto se l'aborto fosse da considerare "parte della libertà della donna".

Non era la prima volta che Roccella finiva nell'occhio del ciclone per sue dichiarazioni quanto meno dubbiose sul diritto all'aborto. Nel 2006 definì la pillola RU 486 "un enorme inganno". Roccella si espressa con posizioni critiche anche sui temi del fine vita, paragonando i suicidi assistiti all'eutanasia, e sulla procreazione assistita, definendo la fecondazione eterologa "compravendita" e "sfruttamento di giovani donne bisognose"