Dalla Terra a Marte e oltre. I Rovere: "Cerchiamo l’inesplorato" anche a Milano

I Rovere sbarcano a Milano con un “Dalla Terra a Marte” che va oltre gli orizzonti cinematografico-letterari di Georges Méliès e Jules Verne per incrociare

I Rovere

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Milano, 22 febbraio 2022 - Prossima fermata: il Pianeta Rosso. I Rovere sbarcano a Milano con un “Dalla Terra a Marte” che va oltre gli orizzonti cinematografico-letterari di Georges Méliès e Jules Verne per incrociare David Bowie e i suoi Spiders of Mars. La band bolognese avrebbe dovuto atterrare a fine marzo sul palco dell’Alcatraz, ma le perturbazioni pandemiche hanno rimandato tutto al 27 luglio nella cornice “open air” del Magnolia. Preceduto da uno stuolo di singoli come “Mappamondo”, “Freddo cane” (con Mameli), “Bim Bum Bam”, “Lupo” e il recente “Crescere”, l’album annovera tra i produttori pure Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari. "Dalla Terra alla Luna qualcuno c’è andato, mentre a noi stimolava l’idea di spingerci più lontano, in un posto ancora inesplorato, ma raggiungibile" racconta il quintetto bolognese. "Avremmo potuto intitolarlo, infatti, ‘Dalla Terra a Saturno’, ma là chissà se ci arriveremo mai".  

Il disco si apre con lo slancio “bowiano” di “321...Major Tom” .

"C’è chi parte per perdersi e chi per ritrovarsi, ma noi in questo disco l’abbiamo fatto per capirci; un volo che non porta da alcuna parte, molto legato al vuoto di questi ultimi anni. Un viaggio per scoprirci, comprenderci e crescere".  

Cosa mettiamo di queste 14 tracce nella playlist preferita?

"I tre che danno più l’idea del viaggio; ‘Astronauta’, che racconta l’adrenalina del partire per nuove mete, la stessa ‘Dalla Terra a Marte’, che affronta dubbi e incertezze del volo, e ‘Precipitare’, che tira un po’ le somme".

Rispetto al predecessore “Disponibile anche in mogano”, cos’è cambiato nei Rovere?

"Il livello musicale è molto cresciuto rispetto al primo album. Forse oggi siamo un pochino meno spensierati e con qualche dubbio in più. Quasi tutto il disco è stato scritto durante la quarantena del 2020 e la cosa, forse, lo rende po’ più introspettivo rispetto a quell’episodio iniziale".

Spostando il tour di stagione, cosa cambia?

"L’Alcatraz fa parte dei nostri sogni giovanili e l’idea di salire su quel palco era già di suo una sferzata di energia. Ma contiamo di recuperarlo il prossimo inverno. Nel frattempo, abbiamo pianificato date estive un po’ meno intime, ma ugualmente festose. Vuoi mettere, infatti, l’euforia di suonare un disco come ‘Dalla Terra a Marte’ sotto le stelle?".