Nel secondo trimestre del 2024, in 34 capoluoghi italiani il tasso di sforzo per l’acquisto di una casa supera la media nazionale del 19,5%, ma soltanto in cinque casi l’"effort" finanziario per un trilocale va oltre la soglia di guardia di terzo del reddito raccomandato dagli esperti, come a Venezia (39,5%),
Milano (35,8%), Bolzano (35,1%), Napoli (34,6%) e Rimini (33,3%). Roma (28%) è al nono posto del ranking; Aosta, con il 19,5%, si allinea alla media nazionale, gli altri 71 capoluoghi registrano valori inferiori, dal 19,3% di Lecco al 6,6% di Biella, dove l’impegno economico per l’acquisto è il più basso in Italia.
Il tasso di sforzo per l’acquisto è aumentato in 49 capoluoghi su 107 nel giro di un anno. I maggiori incrementi a Vicenza e Verbania (2,7%), Napoli (2,4%), Trieste (2,3), Pordenone (2%). Solo a Torino e Ancona il “tasso di sforzo“ è rimasto invariato rispetto al 2023. In controtendenza Roma registra un calo del tasso di sforzo dell’1,1%, Milano ha registrato una diminuzione del 3,7%. Altri 53 capoluoghi hanno registrato cali. Massa è la città dove la percentuale di reddito familiare da destinare all’affitto è la più alta, con il 46,6%. Anche a Venezia (41,8%), Napoli (41,2%),
Milano (38,9%), Firenze (37,7%) e Roma (37,3%) le richieste dei proprietari superano la soglia di un terzo del reddito familiare speso per l’abitazione. Dietro i principali mercati, anche Como (35,9%), Vicenza (34,1%), Verbania (34%) e Rimini (31,7%) si posizionano sopra la media del periodo. In controtendenza,
Milano ha registrato un calo del tasso di sforzo per l’affitto dell’1,5%. Milano si posiziona al sesto posto con il 43,7%.