Villa di Tirano, padre e figlio investiti da una fiammata: il bimbo è ancora grave

Il piccolo di cinque anni è ricoverato in prognosi riservata a Bergamo dopo il rogo in cui è rimasto coinvolto anche il papà

Elisoccorso

Elisoccorso

Tirano (Sondrio) -  È ancora ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo con gravi ustioni il bimbo di cinque anni investito insieme al padre di 46 anni da una fiammata nella serata di sabato a Villa di Tirano. Si indaga sulla dinamica dell’incidente che è avvenuto all’esterno di un capannone dove all’improvviso si è scatenato l’inferno.

Come hanno confermato i carabinieri che si occupano delle indagini, sembra che la causa sia dovuta alla benzina rovesciata all’interno del rimorchio che trasportava due moto da cross e una più piccola utilizzata dal bimbo. Quando sono arrivati nel piazzale dove c’è un garage di proprietà dell’uomo nella frazione Ragno, in via Nazionale, sono scesi e hanno aperto il portellone del rimorchio. È in quell’istante che si è il rogo con una tremenda fiammata che ha investito tutti e due all’improvviso, senza che potessero fare nulla per mettersi al riparo. Sembra che durante il trasporto sul carrello acune delle moto da cross infatti siano cadute rovesciando della benzina all’interno del rimorchio. Purtroppo nessuno poteva accorgersi prima. Probabilmente un contatto elettrico ha funzionato da innesco e quando hanno aperto il portellone è partita la fiammata che li ha investiti come un’esplosione.

I due poi si sono gettati nella piscina per bambini che fortunatamente si trovava poco distante e sono riusciti quantomeno a spegnere le fiamme. Una donna che abita poco distante si è accorta di quello che stava succedendo ed ha allertato i soccorsi. Vista la gravità della situazione per soccorrerli sono intervenuti due elicotteri e altrettante ambulanze. L’uomo è stato trasportato d’urgenza con l’elicottero del 118 all’ospedale Niguarda di Milano, specializzato nel trattamento delle ustioni il figlio sempre con l’eliambulanza al Papa Giovanni XXIII di Bergamo. I due sono sempre rimasti coscienti durante i soccorsi ma considerando le ustioni di secondo grado sul corpo sono le condizioni del piccolo a preoccupare maggiormente.