Sondalo, Morelli e futuro: si apre il tavolo col governatore Attilio Fontana

Si terrà giovedì il confronto fra i sindaci dell’Alta Valle e il presidente della Regione sulla sanità e il futuro dell’ospedale

Massimo Sertori e Attilio Fontana

Massimo Sertori e Attilio Fontana

Sondalo (Sondrio), 9 giugno 2020 - Il tanto atteso incontro tra il "Comitato a difesa della sanità di montagna", i sei sindaci dell’Alta Valtellina e il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana si terrà giovedì. L’incontro era stato richiesto, in via ufficiale, dagli amministratori dell’Alta Valtellina per poter discutere, e confrontarsi, con i vertici regionale in merito al futuro dell’ospedale Morelli. A comunicarlo il Comitato nel corso del consueto bollettino settimanale che, domenica scorsa, ha visto protagonista Massimo Brambilla, direttore dell’Unità operativa complessa neuroriabilitazione - Unità Spinale del nosocomio di Sondalo. "L’Unità Spinale – sottolinea Brambilla, in forza al Morelli fin dal 1989 – per poter funzionare come unità unipolare ha bisogno di numerose altre specializzazioni e reparti all’interno dello stesso presidio ospedaliero. In tutta la regione una simile condizione è presente solo a Sondalo e al Niguarda". L’altro centro di Unità Spinale di riferimento per il territorio lombardo – anche se non unipolare – si trova a Bergamo.

«L’Unità Spinale – aggiunge Brambilla – ha bisogno di molte risorse per poter funzionare e, negli ultimi anni, tutti hanno subito numerosi tagli. Proprio per questo, lo scorso febbraio, con i miei colleghi di Bergamo e Milano, abbiamo tenuto un incontro con Regione Lombardia dal quale è emersa la mozione che ha bloccato il trasferimento dell’Unità Spinale da Sondalo a Sondrio". La mozione, presentata dal consigliere regionale di + Europa-Radicali Michele Usuelli è stata approvata, alcune settimane fa, all’unanimità e sembrerebbe affossare, di fatto, la proposta di sviluppo sanitario presentata dal Politecnico di Milano. 

L’università, infatti, prevedeva di realizzare un sistema incentrato su Sondrio a scapito dei presidi maggiormente periferici, tra cui Sondalo. Intanto, negli ultimi mesi, tutti i reparti presenti al Morelli hanno "congelato" la propria attività dato che il nosocomio è stato convertito in ospedale Covid-19. "Il nostro compito è stato quello di mantenere in salute i pazienti che si sono trovati ‘bloccati’ al Morelli – conclude Brambilla –. Nei prossimi giorni presumo che avvieremo le procedure di sanificazione degli ambienti per poi riprendere con le attività sanitarie, sempre con molta precauzione perché il virus non è ancora sparito".