Alta Valle, la rivolta dei sindaci: "Troppe chiusure, salute a rischio"

I primi cittadini interpellano la Regione dopo i tagli del reparto di neurologia di Sondrio e quelli al Morelli

I sindaci dell’Alta Valle si lamentano per il depotenziamento dei presidi sanitari

I sindaci dell’Alta Valle si lamentano per il depotenziamento dei presidi sanitari

Sondalo (Sondrio) - Continua il braccio di ferro tra i sindaci dell’Alta Valtellina e Regione Lombardia, accusata di un progressivo quando inarrestabile smantellamento dei presidi sanitari del territorio. "Scelte gestionali discutibili hanno portato dapprima all’esternalizzazione dell’attività del pronto soccorso di Sondalo - spiegano in una lettera-appello i sindaci dell’Alta Valle da tempo ai ferri corti con Asst Valtellina e Alto Lario - L’appalto scade alla fine di settembre e naturalmente ci auguriamo potrà essere rivisto. Risale a pochi giorni fa l’inaccettabile scelta di chiudere “temporaneamente” il reparto di neurologia con Stroke Unit di Sondrio, con conseguente trasferimento dei pazienti all’Ospedale Niguarda di Milano.

Ci viene davvero molto difficile immaginare come un paziente colto da ictus in Provincia di Sondrio possa raggiungere Milano senza che la situazione degeneri". Poi c’è l’incertezza della situazione del punto nascita di Sondalo. "Le continue rassicurazioni da parte della dirigenza circa la piena attività del servizio, sono costantemente smentite nei fatti, dal momento che le future mamme vengono spesso dirottate sull’Ospedale di Sondrio - spiegano i sindaci di Sondalo, Valdisotto, Bormio, Valfurva, Valdidentro, Livigno - ultimo, ma non per importanza, ci segnalano come la carenza di personale medico stia mettendo in seria difficoltà la continuità del servizio di radiologia dell’intera Provincia in particolare Sondalo, Sondrio, Morbegno e Chiavenna".

È di pochi giorni fa la notizia relativa alla volontà della direzione di Asst di sospendere dal 1 settembre a data da destinarsi l’attività di diagnostica per immagini ovvero la tac, risonanze magnetiche ed ecografie. Decisione a dir poco scellerata e inaccettabile se si considera che, stando così le cose, i nostri cittadini dovranno ricorrere per tali prestazioni a strutture private oppure recarsi fuori dalla Asst e quindi fuori provincia".

Risposte che dovrà fornire la Regione. "Siamo, inoltre, ancora in attesa di risposta circa la nostra proposta di utilizzare parte dei 38 milioni stanziati per l’Ospedale Morelli, per interventi sul padiglione 6, che consentirebbe la gestione dei malati infettivi in maniera del tutto isolata dalle restanti attività ospedaliere, non in promiscuità con le stesse - concludono i primi cittadini -. Questa riorganizzazione ha generato grande sfiducia negli operatori sanitari, che troppo spesso decidono di lasciare i nostri ospedali verso opportunità migliori, ma anche nei cittadini. I disservizi non sono più riconducibili al solo presidio di Sondalo, ma a tutta la rete provinciale".