"Sanità Sondriocentrica": sindaci contro Regione e Ats

Sondalo, Ezio Trabucchi alla guida del Comitato per la rinascita del Morelli "Il nostro timore è che poi lo stesso brutto trattamento tocchi al capoluogo"

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di Fulvio D’Eri

La sanità valtellinese e valchiavennasca ancora al centro di battibecchi e polemiche. Come da tempo sta avvenendo. Ma sono argomenti, quelli riguardanti la salute, che interessano.

Il futuro della sanità in provincia di Sondrio, con la visione "Sondriocentrica" fortemente penalizzante per il Morelli di Sondalo, è al centro delle ultime esternazioni del movimento popolare Morelli autonomo che prefigura per la Valtellina e la Valchiavenna un futuro assai "nero".

"Più volte, nei mesi scorsi, noi del Movimento popolare abbiamo pensato: ma non è che…? – si chiedono al movimento Morelli Autonono con in testa il presidente, l’avvocato Ezio Trabucchi -. Non è che si vogliono riportare le alte specialità chirurgiche da Sondalo a Sondrio, precisamente quella parte di Neurochirurgia esistente al “Morelli“, la Chirurgia toracica e soprattutto la Chirurgia vascolare?".

Domande dalla difficile (per ora) risposta ma domande retoriche per i componenti del comitato che sono convinti del disegno messo a punto dal sistema per veicolare la sanità verso una visione sondriocentrica prima e poi addirittura milanocentrica.

"In questa direzione ci pare che spingano sempre più alcuni medici di Sondrio, diverse sigle sindacali (lo abbiamo visto nei giorni scorsi) ed alcune Istituzioni, tutti accomunati da una visione Sondrio-centrica della nostra sanità di montagna.

Ci pare anche che, dopo aver fatto “terra bruciata“ intorno agli anestesisti del “Morelli“ (alcuni mandati a Sondrio, altri "scappati per la disperazione"), oggi si cerchi di usare il pretesto della mancanza degli stessi anestesisti per portare tutto all’ospedale di Sondrio".

Cosa resterebbe a Sondalo? Poco o niente…

"Nel caso, a Sondalo rimarrebbe la Medicina generale, il reparto Covid e poco più.

Questa sarebbe certamente la fine del “Morelli“, come da disegno di Regione Lombardia (Piano del Politecnico, ottobre 2019)".

E qui l’ipotesi più nefasta.

"Non è che presto potrebbe toccare anche al presidio ospedaliero del capoluogo fare la medesima fine del “Morelli“ per finire tutti nei grossi centri ospedalieri del Milanese?

Il tempo, come sempre, ci dirà quali siano le reali intenzioni e se questa triste evenienza (purtroppo) diventerà realtà. Non solo: il tempo, come talvolta capita, sarà puntuale a far capire a molti alcune cose in ritardo.

Purtroppo. E sulla pelle dell’intera popolazione di Valtellina e Valchiavenna che ne pagherà le pesanti conseguenze".