Morterone, il micro-paese d’Italia avrà un sindaco

Sono due gli aspiranti primi cittadini e nessuno dei due risiede nel borgo a rischio accorpamento

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MORTERONE (Lecco)

È il paese al voto più piccolo d’Italia, ma con l’affluenza del mattino più alta di tutta la provincia di Lecco. A Morterone ieri a mezzogiorno aveva già votato il 25,93 dei 27 residenti aventi diritto rispetto al 22,58% della precedente tornata amministrativa e ad una media provinciale tra il 14 e il 20%. Alle 23 all’unico seggio allestito nel minuscolo borgo si era recato invece alle urne il 48,15 del corpo elettorale in confronto al 54,84 delle consultazioni di cinque anni prima, un dato però più basso di quello registrato in quasi tutti gli altri comuni del Lecchese dove sono in corso le elezioni. A contendersi la fascia tricolore nel borgo che simboleggia l’Italia mille campanile e dei paesini ci sono due candidati sindaco: sono Dario Pesenti di "Morterone insieme" e Andrea Grassi della lista "Partito Gay per i diritti LGBT+, Solidale, Ambientalista e liberale". Nessuno di loro abita lassù a mille metri di quota alle pendici del Resegone, come non risultano residenti tra i 18 aspiranti consiglieri comunali delle due compagini.

Anche per questo, ma non solo, la prima cittadina uscente Antonella Invernizzi, ha sperato fino all’ultimo che nessuno si candidasse alla sua successione, in modo che al posto di un sindaco dopo di lei arrivasse un commissario prefettizio, il quale poi probabilmente avrebbe imposto d’imperio la fine di Morterone come amministrazione comunale per unire il paese più piccolo d’Italia probabilmente a Lecco. Così non è andata e, almeno per i prossimi cinque anni, salvo imprevisti, Morterone continuerà ad esistere ed avrà un proprio sindaco, anche se non di Morterone.

D.D.S.