La figura di San Paolo VI rievocata dai suoi oggetti

Il Museo Diocesano di Brescia dedica una sezione permanente a San Paolo VI con la mostra "Artisti per il Pontificato di San Paolo VI". Esposti manufatti e medaglie d'oro che celebrano il pontefice e il suo rapporto con l'arte contemporanea. La rassegna commemora il sessantesimo anniversario del Discorso agli artisti del 1964.

La figura di San Paolo VI rievocata dai suoi oggetti

La figura di San Paolo VI rievocata dai suoi oggetti

Una sezione permanente dedicata al Papa bresciano. Il Museo Diocesano rende omaggio a San Paolo VI inaugurando la sezione con la mostra “Artisti per il Pontificato di San Paolo VI“ che, fino al 1° aprile, commemora la figura del pontefice con oggetti caratteristici della sua vita, alcuni già conservatiqui.

I manufatti esposti sono rappresentativi della figura e dell’operato di San Paolo VI: la casula, la veste papale e lo zucchetto, il galero e l’anello episcopale, la copia della tiara papale, il ritratto realizzato dall’artista Francesco Bencivenga e il disegno preparatorio di Raffaele Scorzelli per il monumento del pontefice nel Duomo Nuovo.

La rassegna propone inoltre un prezioso tesoro, le 16 medaglie d’oro annuali, provenienti dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, battute negli anni di pontificato, periodo caratterizzato da significativi cambiamenti culturali in cui l’arte contemporanea stava sperimentando diverse espressioni e dava vita a movimenti come il concettuale, il minimalismo e l’arte ambientale. Anche dal punto di vista numismatico, il pontificato di Papa Paolo VI ha segnato il passaggio da un’impostazione ancora molto tradizionalista, come quella proposta dall’incisore friulano Pietro Giampaoli, a una più moderna che ha rivoluzionato l’aspetto della medaglia grazie a personalità di primo piano della plastica contemporanea quali Giacomo Manzù, Floriano Bodini, Pericle Fazzini.

La rassegna celebra il sessantesimo anniversario del famoso Discorso agli artisti, tenuto in Cappella Sistina il 7 maggio 1964, quando il Papa tracciò le linee per ristabilire un’amicizia tra comunità cristiana e artistica.

Federica Pacella