L’ambulatorio di Neurochirurgia chiude: manca il personale

Il servizio del presidio ha momentaneamente sospeso l’attività, ma ci sono anche altri problemi

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Il servizio ambulatoriale di Neurochirurgia del Morelli di Sondalo ha momentaneamente cessato la propria attività a causa della carenza di personale medico. Uno dei sanitari in forza al nosocomio dell’Alta Valtellina, infatti, è assente per motivi di salute e l’emergenza Covid-19 attualmente in atto non ha, evidentemente, consentito di reperire personale da altre parti: per questo motivo i pazienti sono stati contattati e le visite prenotate sono state rinviate alla prossima settimana quando, presumibilmente, l’ambulatorio di Neurochirurgia, come assicurano da Asst, dovrebbe riaprire. A puntare il dito sulla situazione in cui si trova il nosocomio dell’Alta Valtellina, però, sono gli attivisti del comitato “Io sto con il Morelli” che ricordano come lo sdoppiamento della Neurochirurgia tra Sondrio e Sondalo avvenuto 5 anni fa sia la causa prima della situazione attuale.

A rischio, secondo il comitato anche le tre alte specialità che, come previsto dal Piano di sviluppo sanitario – sospeso ma non accantonato per i prossimi mesi – sono state trasferite dal nosocomio dell’Alta Valtellina a quello del capoluogo. L’obiettivo di Regione Lombardia, infatti, sarebbe quello di creare un sistema ad "hub and spoke" che accentrerebbe le risorse su Sondrio trasformando i presidi di Chiavenna e Sondalo in strutture periferiche. Non così, però, secondo il comitato: "Non avevamo capito però che il piano ai danni della Sanità di Montagna era anche più grave. Oggi crediamo che le alte specialità, Neurochirurgia, Chirurgia toracica e vascolare, non avranno vita lunga a Sondrio in quanto l’ospedale non è strutturalmente in grado di gestirle adeguatamente. Le specialità, fra poche settimane, saranno lentamente ma inesorabilmente rimosse anche da Sondrio e trasportate nel pancione degli ospedali privati cittadini". Michele Broggio