I rifiuti della filiera zootecnica diventano biometano per auto

Dodici milioni di investimento è il primo impianto in Italia. Farà risparmiare . 4mila tonnellate di Co2

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VEROLANUOVA (Brescia)

Reflui zootecnici trasformati in 5 tonnellate di biometano liquido al giorno, capaci di alimentare ogni anno 1800 veicoli, facendo risparmiare l’emissione di 4mila tonnellate di Co2. Il merito è di Bio Industria, il secondo impianto messo in produzione dalla L&L, società specializzata nella produzione di energia da fonti rinnovabili nata dall’incontro tra i due imprenditori bresciani Anna Lazzari ed Imelio Lucchini. "Produciamo energia elettrica da fonte eolica ed idroelettrica – ha spiegato Lazzari, nella conferenza che ha preceduto il taglio del nastro di Bio Industria – nel 2017, forti del Decreto Biometano, abbiamo deciso di sviluppare anche questo ambito con 6 impianti nel Bresciano, che saranno tutti pronti entro il 2022". Il primo, Bio Verola, in esercizio da settembre dello scorso anno, produce 2 milioni di mc di biometano gassoso all’anno, da reflui zootecnici che viene immesso nella rete Snam. Quello partito ieri (12 milioni di investimento) è invece il primo in Italia nel suo genere. "Qui il biometano gassoso viene liquefatto attraverso compressione a 90 bar ed abbattimento in temperatura – spiega Sara Lazzari, responsabile dell’Unità dedicata al biometano – viene quindi stoccato in uno storage di nostra proprietà, da 100 mc e trasferito alle cisterne di Total, che poi distribuisce il carburante tramite pompa".