Sondrio, chiesa della Sassella: sarà santuario diocesano

Il monsignore: "Immagino la sorpresa di molti, convinti che lo fosse già. Nel cuore dei fedeli lo è, ma ufficialmente no". L’evento il 25 del mese

Il vescovo Oscar Cantoni presiederà una messa non aperta al pubblico

Il vescovo Oscar Cantoni presiederà una messa non aperta al pubblico

Sondrio -  È da sempre nel cuore dei sondriesi la chiesa di Santa Maria della Sassella che il prossimo 25 marzo verrà elevata a santuario diocesano nel corso di una liturgia celebrata dal vescovo di Como, monsignor Oscar Cantoni. "Immagino la sorpresa di molti, convinti che la Sassella fosse già un santuario, ma non è così: nel cuore dei fedeli lo è, ma ufficialmente no – riflette don Christian Bricola, l’arciprete di Sondrio – È bellissima questa notizia, perché santuario è un luogo dove si prega e si cerca l’intimità con Dio, santuario è un luogo dove si sperimenta la misericordia di Dio attraverso i sacramenti, santuario è un luogo dove vengono accolte e ascoltate tutte le preoccupazioni e le fatiche di un pellegrino". Nei prossimi giorni il vescovo di Como firmerà il decreto canonico, in attesa del rito solenne che verrà celebrato nel giorno dell’Annunciazione del Signore, al cui mistero si ritiene che la chiesa possa essere stata dedicata.

Monsignor Cantoni è atteso nel pomeriggio in città e alle 21 celebrerà la messa a porte chiuse per le limitazioni imposte dalla pandemia. Il 2 febbraio scorso era stato celebrato il cinquecentesimo anniversario della consacrazione della chiesetta. "Un santuario – spiega il vescovo – è un luogo di preghiera e pellegrinaggio, dove si sperimentano i prodigi della grazia e dell’amore di Dio. Insieme alla comunità di Sondrio è stato scelto un nome evocativo per questo nuovo santuario, che sarà un punto di riferimento non solo per la Valtellina ma per l’intera diocesi: sarà intitolato a Santa Maria della Sassella, Porta della Misericordia". Secondo un’antica leggenda, la chiesa venne costruita nel 932 sul fondovalle, ma una mattina non la si trovò più perché la Beata Vergine Maria l’aveva spostata sullo sperone roccioso per renderla visibile da tutto il fondovalle.

Quello della Sassella sarà il terzo santuario diocesano dedicato alla misericordia dopo quelli del Gallivaggio e di Maccio. Con la celebrazione del cinquecentenario di consacrazione e ora l’erezione a santuario si apre un anno che, se l’evoluzione della pandemia lo permetterà, sarà ricco di appuntamenti di fede, ma anche culturali e sociali alla Sassella. "Il passato – sottolinea don Bricola – ci fa festeggiare i cinquecento anni dalla consacrazione, il presente ci inviata a gioire per il nuovo santuario e il futuro ci riempie di speranza per tutte le grazie che la Madonna vorrà ancora concederci". Un legame che si rinnova dopo cinque secoli, anche se sono mille anni che la Sassella è un luogo di culto per tutta la valle come raccontato le iscrizioni, gli ex voto, le tante testimonianze di fede. "Dal 25 marzo sarà non solo una porta naturale sulla valle, che attira lo sguardo e richiama alla preghiera – conclude il vescovo di Como - ma sarà per tutti "Porta di Misericordia".