Cava, "Prima del lavoro, la sicurezza"

Novate Mezzola, il sindaco ribatte al presidente di Confartigianato Valchiavenna sull’apertura di un sito

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di Michele Pusterla

"L’intervento del presidente di Confartigianato di Chiavenna, Andrea Lorenzini, alla 76ª Assemblea generale di Confartigianato in merito all’istanza autorizzativa del progetto estrattivo a Foppa-Ganda Grossa nel Comune di Novate Mezzola, in corso, presentato dalla società “Novate Mineraria“ e che vedrà la seduta decisoria nella conferenza di servizi l’8 giugno, affronta il tema senza avere la benché minima conoscenza e padronanza dell’argomento stesso".

È la replica del sindaco del paese della Valchiavenna, Fausto Nonini. "Il presidente - sottolinea - afferma più volte di aver visionato i documenti progettuali; dichiara che la cava riguarda la produzione di “ballast” ferroviario; elogia le indubbie caratteristiche geotecniche del materiale, ma ahimè devo evidenziare, in quanto elemento di sostanziale importanza, che l’istanza è presentata nel piano cave settore lapidei e non inerti, volto dunque alla produzione di pietre ornamentali (blocchi) così come da progetto e non di ballast ferroviario. Si riscontra un’estrema superficialità che contraddistingue e rende fuorviante l’intero suo intervento". "Altra affermazione discutibile di Lorenzini - prosegue Nonini - è quella per cui “un Comune deve rappresentare gli interessi generali e autonomi dalle singole posizioni e interessi” ed a ciò ribatto dicendo che il Comune di Novate Mezzola ha il dovere di tutelare gli interessi dei suoi abitanti e del suo territorio, a differenza di chi, come lui, si schiera ciecamente con una singola realtà privata, scegliendo di rappresentarne l’interesse. Non considera le molteplici ripercussioni negative che si abbatterebbero su tutti gli abitanti e sul territorio. La posizione del Comune, contraria, è dettata da innumerevoli fatti oggettivi, supportati da ampi studi di natura tecnico-scientifica, commissionati dagli Enti in seguito alle emergenze e che riguardano le serissime problematiche di instabilità del versante, la mancanza di autorizzazioni, le carenze e contraddizioni progettuali, l’assenza di garanzie a tutela della pubblica incolumità, nonché il fatto che Regione abbia assegnato copiosi fondi per la messa in sicurezza dell’abitato. La tutela della pubblica incolumità deve venir prima degli interessi privati. Merita più attenzioni un progetto di escavazione e non può assolutamente essere trattato in modo semplicistico, considerato che ben 76 persone sono state evacuate dalle loro abitazioni per 2 giorni. Riguardo alla tutela dei posti di lavoro, “quale società manderebbe operai ad operare in maniera costante negli anni, al di sotto di una parete già inserita in buona parte nel vincolo di frana attiva, che come ormai ampiamente dimostrato scarica massi con elevata frequenza?”".