Sondrio Calcio, torna in scena la cordata di imprenditori

Trattativa col Bresso arenata. I potenziali investitori riuscirebbero a mantenere la società in D e in Valtellina

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Sondrio, 11 luglio 2020 - La trattativa col Bresso pare essersi arenata e quindi per l’acquisto del Sondrio rientrerebbe in scena quella cordata di imprenditori che, in pratica, continuerebbe l’attività nel capoluogo valtellinese. Va usato sempre il condizionale perché dell’incontro di giovedì sera tra le parti, meeting che si è svolto al 100 per 100, trapela poco o nulla. Perlomeno dalle fonti ufficiali. Altre voci, molto vicine alle due parti, dicono che la problematica relativa all’impossibilità tecnica di siglare questa fusione ha fatto saltare l’accordo. Nel calcio dilettantistico, infatti, non è possibile vendere i diritti sportivi e quindi l’unica possibilità per il Bresso di giocare in serie D era quella di acquisire il Sondrio.

Ma la normativa prevede che la distanza tra le sedi delle due società oggetto della fusione non superi i 20 chilometri. E Sondrio e Bresso distano oltre 100 chilometri. Quindi la Federazione non avrebbe dato l’ok all’operazione. Per questo tutto sarebbe saltato. E, per i tifosi e gli sportivi valtellinesi, sarebbe una manna venuta dal cielo perché in questa maniera rientrerebbe in pista il gruppo di imprenditori, provenienti anche da fuori regione, disposto ad acquisire la società ma a rimanere come sede a Sondrio. Se dovesse andare in porto questa seconda ipotesi, le cose si metterebbero benissimo anche per il settore giovanile, l’unico in Valtellina ad avere tutte le squadre nei campionati Regionali A, che, altrimenti, sarebbe stato smantellato. E a questo proposito, prima l’accordo viene comunicato e meno giocatori farebbero armi e bagagli. Un piccolo spiraglio per la salvezza del Sondrio si è aperto, ora starà al presidente Oriano Mostacchi (nella foto) chiuderlo a dovere e lasciare la società in D e in Valtellina.