Tentato omicidio di Berbenno, la drammatica telefonata: "Papà corri, sto morendo"

Il padre della ragazza, che si trovava a Trieste, è partito subito alla volta della Valtellina

I carabinieri in località Piasci (Anp)

I carabinieri in località Piasci (Anp)

Berbenno (Sondrio), 29 giugno 2019 - «Riccardo mi ha sparato, papà corri perchè sto morendo...». Sono passati pochi secondi da quando l’avvocato Riccardo Tarotelli, 41 anni, nella sua casa ai Piasci, contrada di Berbenno fra Monastero e Maroggia, ha esploso con la sua P38 legalmente detenuta due colpi di pistola contro la compagna Jessica, 29 anni, cameriera al Salyut, determinata a lasciare l’abitazione e l’uomo con il quale ha messo al mondo una splendida bimba di un anno e mezzo, che il padre della giovane riceve la concitata telefonata.

«Mi ha chiamato lei. Mia figlia, piangendo, mi implorava di raggiungerla al più presto, dicendomi che stava per perdere la vita - dichiara Giovanni Maurovich, di professione odontotecnico -. Era sera, mi trovavo a Trieste, la città in cui sono nato e continuo a vivere. Con il cuore in gola, dopo avere cercato di tranquillizzare Jessica al telefono, sono corso a prendere l’auto e partire alla volta della Valtellina, dove ho cercato di arrivare al più presto, ma il viaggio è lungo. Non ci si arriva in poco tempo...».

L’ennesima lite fra i due che è degenerata? Uno scatto d’ira improvviso verso la donna che gli ha comunicato l’intenzione irremovibile di lasciarlo?

«È stato un delitto premeditato - sostiene Maurovich - altrimenti come ti spieghi l’arma a portata di mano? Gli spari indirizzati in punti vitali del corpo per uccidere: al collo e all’addome. Non a un piede...Sapevo che la relazione fra loro era in crisi, lo avevo percepito da qualche tempo. Ma non avrei mai immaginato si arrivasse a un epilogo del genere della loro storia iniziata circa 4 anni fa».

Ora come sta la ragazza?

«È ricoverata in Rianimazione. È sempre in prognosi riservata. I medici dicono che la situazione è stazionaria. Per quanto ancora confusa, è importante che percepisca la mia vicinanza, senta la presenza dei genitori, di chi le vuole davvero bene: l’aiuterà a guarire più in fretta».

Intanto oggi, alle 9.30, davanti al gip Carlo Camnasio è in programma l’interrogatorio di convalida dell’arresto di Tarotelli, accusato di tentato omicidio aggravato e sequestro di persona aggravato.