Cinisello, Siria Trezzi cresciuta a pane e politica. Il sogno? Dare un parco alla città

Il padre Vittorio contribuì all’espansione del territorio. Lei riuscì a farsi strada, da assessore alla poltronissima. Infine la sconfitta contro Ghilardi

L'ex sindaco Siria Trezzi

L'ex sindaco Siria Trezzi

Cinisello Balsamo (Milano), 24 giugno 2020 - I suoi capelli cangianti, a volte rossi, altre volte biondi o di un vivace color mogano, sono stati un po’ il suo grido di battaglia. Ruvida, ma sempre determinata al punto da mettere soggezione, per carattere Siria Trezzi non ha mai battuto in ritirata nella vita, come nella carriera politica.

Se non da giovanissima, quando alla fine degli anni ‘90 si era dimessa da consigliere comunale per dedicarsi alle figlie. Per questo, vederla dinanzi ai giudici rivendicare le ragioni delle sue scelte di politica urbanistica non è poi così sorprendente. Chi conosce Siria Trezzi sa bene che lo avrebbe fatto in ogni caso. Perché se c’è una cosa che non le è mai mancata, è la competenza nella materia politica amministrativa. Chi pensa che Siria Trezzi, finita sotto indagine per una maxi inchiesta sull’urbanistica, sia diventata sindaco per caso sbaglia di grosso. Figlia d’arte, suo padre Vittorio Trezzi è forse il personaggio più autorevole dell’era comunista cinisellese. Con lui, antifascista di ferro, che è stato l’autore della maggiore espansione socio-economica della città tra gli anni ’60 e ’70, non si poteva che crescere a pane e politica. Così, Siria ne ha ereditato il piglio e il temperamento, facendosi rapidamente spazio in un partito sempre più diviso. Siria è tornata in politica nel 2004 per rimanerci: rientrata direttamente come assessore alle Politiche sociali, quasi a voler raccogliere l’eredità di un’altra grande donna del partito, Daniela Gasparini, che l’aveva preceduta sia ai Servizi sociali e poi sulla poltrona di sindaco. Il marito, quel Roberto Imberti che oggi è manager immobiliare, lo aveva conosciuto proprio nelle stanze fumose del partito e nelle riunioni di giunta, dove lui era assessore all’Urbanistica.

Da assessore Trezzi ha lavorato con l’associazionismo, soprattutto a Sant’Eusebio, dove ha guidato il complesso piano di riqualificazione. Un legame, quello con l’associazionismo, che non è stato così efficace negli anni da sindaco. Quando nel 2013 è stata eletta, le strade dei due, almeno in politica, si sono divise. Lui, dopo una parentesi da segretario provinciale in Sinistra Ecologia e Libertà, aveva scelto di abbandonare la politica, lasciando a lei questo ruolo. Siria ha sempre voluto volare alto. Da sindaco, era stata nominata anche vicepresidente di Anci Lombardia e poi consigliere di Città Metropolitana, con un successivo incarico di delegata alla Mobilità. Ma il suo desiderio più grande era quello di un secondo incarico da sindaco, sfumato nell’estate del 2018 quando è stata surclassata dal leghista Giacomo Ghilardi. In molti avevano letto in quella sconfitta una bocciatura del suo operato. Ma molto più probabilmente a pesare sono state proprio quelle scelte urbanistiche che avevano dilaniato il partito. Il suo sogno, come ha ribadito ai giudici, "era risolvere tutti i contenziosi del passato e offrire alla città un parco vero e fruibile".