"Dammi il posto": disabile aggredito sul tram a Cinisello

Un passeggero della linea 31 ha costretto l’uomo ad alzarsi, insultandolo. L’associazione Anffas ha sporto denuncia contro ignoti

Una viaggiatrice in carrozzella sul tram 31

Una viaggiatrice in carrozzella sul tram 31

Cinisello Balsamo, 10 dicembre 2019 - Il motto della Settimana della disabilità, che si è conclusa il 3 dicembre, era “Insieme per l’inclusione“. Ma venerdì, a evento appena finito, un terribile episodio di maleducazione, ignoranza e intolleranza ha mandato in fumo l’entusiasmo di tanti. Venerdì un disabile di 45 anni, utente abituale del centro diurno gestito dall’Anffas in via Monte Gran Sasso, è stato verbalmente aggredito da un passeggero del tram 31 che lo ha obbligato ad alzarsi per lasciargli il posto. «Handicappato di merda alzati e lasciami il posto», gli avrebbe detto.

L’uomo, intimorito e incapace di gestire simili situazioni, si è alzato e si è allontanato senza fiatare, concedendo il sedile all’altro. In un tram pieno, erano le 8,45 del mattino, nessuno ha sentito o ha voluto reagire alla prepotenza. L’unica persona che ha prestato aiuto alla vittima è stato un altro disabile che si trovava seduto un paio di posti più indietro e che, vedendo la scena, avrebbe preso l’amico per un braccio dicendogli «non ti preoccupare a te ci penso io», e lo avrebbe sostenuto fino all’arrivo al capolinea di via Primo Maggio.

L’intera vicenda sarebbe finita nel dimenticatoio se i due, con la naturalezza dei ragazzini, non avessero raccontato l’accaduto a un operatore dell’Anffas. L’uomo ha mobilitato i vertici dell’associazione che hanno immediatamente contattato i carabinieri. Già nel pomeriggio di ieri è stata depositata una querela verso ignoti. Un atto che consentirà ai militari di aprire un’indagine e di visionare le registrazioni delle telecamere presenti nei mezzi di trasporto. Le forze dell’ordine sperano in questo modo di poter dare un nome all’aggressore e di capire esattamente cosa sia accaduto quella mattina.

Una vicenda triste perché viene a pochi giorni dal termine della Settimana della disabilità che doveva essere il coronamento del percorso compiuto negli anni dal tessuto sociale cittadino per migliorare l’attenzione e la solidarietà verso i più deboli. Invece ci si trova a fare i conti con un atto che fa ripiombare l’intera città nell’egoismo e nella sopraffazione. «Ci eravamo illusi che prima o poi la nostra società sarebbe stata in grado di prestare la giusta attenzione a chi ha più bisogno, invece ci rendiamo conto che siamo solo all’inizio di una lunga strada in salita – commenta affranto Antonio Cacopardi, presidente di Anffas Nord Milano –. Il fatto che ciò accada a pochi giorni dal termine di una intera settimana dedicata alla disabilità, dimostra che c’è ancora molto da fare e che alcune persone sono tutt’altro che pronte a incontrare la diversità».

Anche il sindaco Giacomo Ghilardi è intervenuto, chiedendo al presidente di Anffas di incontrare le vittime. «Non si devono considerare mai soli – ha detto –-. L’Anffas gli è accanto quotidianamente, ma anche noi come istituzione e comunità gli siamo vicini. Chi ha compiuto quel gesto vile deve essere individuato e deve pagare».