Vasche di laminazione, il Parco Nord: "Garanti per i cittadini"

Il presidente Marzio Marzorati parla del progetto vasca e del ruolo che l’ente eserciterà per il futuro

I presidi dinanzi al cantiere per la vasca di laminazione

I presidi dinanzi al cantiere per la vasca di laminazione

Bresso (Milano), 9 agosto 2020 - La tensione attorno al cantiere per la vasca di laminazione del Seveso porta con sé la rabbia e la paura di tanti cittadini, soprattutto bressesi, che vedono sparire un bosco pregiato, sostituito da un enorme cratere per acque piovane potenzialmente inquinate. Tuttavia, la comprensibile preoccupazione, rischia di confondere le idee sia sui modi che sui ruoli delle istituzioni coinvolte. Tra le prime vittime c’è indubbiamente il Parco Nord, chiamato più volte in causa, quasi come “correo” di un’opera pensata da Regione, Comune di Milano e dall’Agenzia interregionale del fiume Po. Una posizione che il presidente del Parco Nord Marzio Marzorati (nominato un anno fa, a progetto ormai definito) respinge con forza.

«Credo che la narrazione fatta in queste settimane da alcuni abbia smarrito sia i confini istituzionali nei quali ci si muove, sia la verità sul lavoro che il Parco Nord ha compiuto fino ad oggi – spiega Marzorati – Soprattutto non si comprende il ruolo che potrà avere a garanzia che il progetto sia a tutela dei cittadini e che il Seveso nei prossimi anni possa puntare ad essere un fiume più pulito e compatibile". Qual è stato il ruolo del Parco? "Si deve partire da un concetto: il Parco Nord è un’istituzione che rappresenta una comunità composta da cittadini e dalle istituzioni locali, come comuni, Città Metropolitana e Regione. La decisione di questa comunità è stata di realizzare un progetto articolato che in parte riguarda il nostro territorio. Sbaglia chi pensa che il ruolo dell’istituzione Parco sia quello di fare barricate; piuttosto deve essere quello di badare che il progetto sia realizzato a garanzia sia del parco che della comunità". Cosa avete fatto fino ad ora? "Si è parlato molto della compensazione che ci ha consentito di acquisire aree tre volte più grandi di quella della vasca. Ciò è stato fatto grazie al lavoro di chi mi ha preceduto e di molte istituzioni locali. Ma non è il solo. Abbiamo ottenuto e già realizzato la bonifica delle sponde del Seveso nelle aree tra Cusano e Bresso. Ciò è importantissimo per il futuro". In che senso? "Il Seveso fino a qualche anno fa non era assolutamente considerato con la dignità di un fiume. Anche per questo si è tollerato che fosse inquinato e affollato di scarichi abusivi. Solamente dandogli visibilità se ne comprende la sua importanza. Se il Parco Nord potrà accrescere il lavoro di bonifica delle sponde verso Nord, allora si potrebbe parlare di una greenline fluviale che contribuirebbe a chiudere gli scarichi e spingerebbe le istituzioni a investire ancora di più per migliorare la qualità delle acque". Cosa dice ai cittadini preoccupati per la salute? "Comprendo la loro preoccupazione e condivido il dolore. Ma il Parco oggi può essere l’elemento di garanzia affinché il lavori siano compiuti correttamente. Soprattutto siamo a vigilare che sia gestito in modo corretto. Ricordo a tutti che il Parco Nord ha al suo interno una seconda vasca che nei giorni di piena accoglie acque di fogna. Molti non ne conoscono l’esistenza, perché vedono in quell’impianto soltanto un bel velodromo per andare in bici. Ciò significa che la gestione è ben fatta".