Paderno, rapina in villa con bimba ferita: 4 condanne

Pene di 5 e 6 anni in abbreviato ai banditi arrestati durante e dopo il colpo del 2 agosto mandato in fumo dall’intervento dei vicini

Le indagini sono state condotte dai carabinieri di Sesto San Giovanni

Le indagini sono state condotte dai carabinieri di Sesto San Giovanni

Paderno Dugnano (Milano), 3 giugno 2020 - Quattro condanne e un rinvio a giudizio per la rapina in villa avvenuta il 2 agosto scorso, dove era stata ferita alla tibia la figlia 11enne dei proprietari di casa, caduta dopo che uno dei malfattori le aveva strappato dalle mani il telefono cellulare.

La giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Monza, Pierangela Renda, ha inflitto la pena di 6 anni e 4 mesi con il rito abbreviato a tre dei rapinatori che erano stati individuati dopo quasi quattro mesi di indagini, mentre la pena di 5 anni è andata al complice che era stato arrestato dai carabinieri in flagranza di reato dopo l’assalto. Un quinto imputato, Cristian Russo, 45enne pregiudicato per droga, non ha scelto alcun rito alternativo ed è stato rinviato a giudizio: proverà a provare la sua innocenza. Erano stati i carabinieri della compagnia di Sesto ad arrestare i componenti della banda ritenuti responsabili della rapina commessa in casa del proprietario di una ditta di trasporti e consegne. Come scoperto nel corso delle indagini, a organizzare il colpo era stato un dipendente 37enne della stessa ditta che nelle settimane precedenti aveva accumulato un debito di 5mila euro nei confronti del proprio datore di lavoro. L’uomo si era assentato per malattia nei tre giorni precedenti la rapina e aveva ripetutamente assicurato la vittima 49enne che presto avrebbe saldato il proprio debito. Poi non ha più fatto ritorno al lavoro, dettaglio che ha insospettito i carabinieri. L’uomo, in realtà, già da tempo era in contatto con i quattro complici, tutti italiani di età compresa tra i 20 e i 37 anni, cui aveva rivelato la presenza in casa di forti somme di denaro contante (una busta contenente 11 mila euro) conservate dal suo datore di lavoro in una piccola tavernetta utilizzata come ufficio.

I due esecutori, accompagnati da altri due uomini che fungevano da palo, hanno agito a colpo sicuro raggiungendo l’abitazione a bordo di uno scooter rubato e armati di coltelli da macellaio. L’azione criminale però non è andata a buon fine, tanto che uno dei due esecutori è stato bloccato dall’intervento di alcuni vicini di casa e poi arrestato dalle forze dell’ordine. Durante il successivo interrogatorio, l’uomo aveva raccontato ai carabinieri che il suo complice era "uno zingaro incontrato quella mattina stessa a Quarto Oggiaro". Nel corso della rapina è rimasta anche ferita la figlia 11enne del proprietario della ditta di trasporti. Dei cinque componenti della banda, tre si trovavano già in carcere, mentre sono stati raggiunti dai carabinieri gli ultimi due a piede libero: il basista 37enne, residente a Paderno Dugnano e l’altro esecutore 20enne di Quarto Oggiaro.