Paderno, i lavoratori dell'ex Ilva: "Futuro sempre più nero"

Sono 34 i dipendenti a rischio. I sindacati chiedono aiuto al sindaco: "Situazione aggravata dalla pandemia"

Lavoratori e sindacati lanciano l’allarme: "Non vediamo segnali confortanti"

Lavoratori e sindacati lanciano l’allarme: "Non vediamo segnali confortanti"

Paderno Dugnano (Milano), 3 luglio 2020 - Crisi ex Ilva: 34 lavoratori rischiano anche a Paderno. "Il lavoro è scarso e non ci sono segnali confortanti", dicono gli operai dallo stabilimento del Gruppo ArcelorMittal di via Pasubio. I rappresentati sindacali sono tornati dal sindaco Ezio Casati per chiedere aiuto. Poche parole a sottolineare che a perdere il lavoro saranno 34 famiglie, per molte delle quali quello stipendio è l’unica entrata su cui contare. Nel 2019 i rappresentati della Rsu, Dario Sarcina e Manlio Zanellotti, con il funzionario Cgil-Fiom, Giovanni Ranzini, erano già stati dal primo cittadino padernese.

La fotografia è la stessa: "Gli argomenti vertevano sulle medesime difficoltà di oggi, ma aggravate all’estremo dalla pandemia, dalla crisi dell’acciaio e della multinazionale ArcelorMittal. Lo stabilimento di via Pasubio sta passando momenti difficili", si legge nella lettera consegnata al sindaco. Lo stabilimento di Paderno occupa 76.000 metri quadrati di città, una grande area attrezzata con quattro capannoni con fotovoltaico, palazzina uffici, foresteria, mensa, docce e tre linee di produzione rigorosamente a freddo: "Il sito rischia di essere lasciato nell’abbandono e all’incuria". Oltre ai mezzi di produzione "si sprecherebbero professionalità ed efficienza sulla qualità e produttività e anche quello che è riconosciuto come il fiore all’occhiello del gruppo per ciò che riguarda l’attenzione agli infortuni e alle malattie professionali", conclude il documento.

Fra i lavoratori in cassa integrazione a rotazione dall’inizio del lockdown, tra cui 24 operai, la preoccupazione di non rientrare più in fabbrica è quasi una certezza. "Ci piacerebbe sapere con chiarezza quali sono le reali intenzioni di ArcelorMittal per l’Italia, ma vista la situazione non abbiamo di che da stare allegri. Speriamo nel lavoro di intercessione del Governo", dicono gli interessati. Il sindaco Casati la stessa sera ha informato sulla questione il consiglio comunale. "Le notizie creano sicuramente apprensione e per questo abbiamo voluto incontrare sia l’azienda sia i rappresentanti dei lavoratori della sede di Paderno Dugnano - le parole del primo cittadino -. Molto dipenderà dagli accordi nazionali e dall’esito del confronto in atto con il Governo stesso. Noi, oltre ad esprimere solidarietà e a chiedere rassicurazioni sulle misure a sostegno dei dipendenti, abbiamo dato la nostra disponibilità a contribuire allo sviluppo di progetti che possano tutelare in primis l’occupazione e il mantenimento di un sito produttivo sicuramente strategico per il comparto metalmeccanico di tutto il Nord Milano. Abbiamo comunque la consapevolezza che ogni scenario sarà legato alla definizione dell’accordo di programma nazionale".

I lavoratori a Paderno, solidali con le manifestazioni indette via via a Taranto e Roma dai metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil in tutti gli stabilimenti del Gruppo ArcelorMittal, si dichiarano "pronti per iniziative da attuare sul territorio milanese". Il premier Giuseppe Conte, in un post su Facebook, ha sottolineato che prosegue senza sosta l’azione del Governo. "Sull’Ilva stiamo procedendo proprio in questi giorni per definire il coinvestimento pubblico e dare attuazione agli accordi sottoscritti il 4 marzo. Il soggetto individuato a questo fine è Invitalia e la trattativa con ArcelorMittal per definire i dettagli della nuova governance è entrata nel vivo. Ci siamo ripromessi di raggiungere ambiziosi obiettivi, ambientali e occupazionali, e siamo ben determinati a rispettare questo impegno".